Alexey Navalny, l'anti Putin che vuole conquistare Mosca
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Alexey Navalny, l'anti Putin che vuole conquistare Mosca

Volontari ben istruiti e una macchina che si ispira alla prima campagna di Obama: così il blogger anti-corruzione sta sfidando lo zar del Cremlino

Le elezioni per il sindaco di Mosca non hanno niente di ordinario. Sono dieci anni che nella capitale non si vota per scegliere il primo cittadino. È da molto di più che non si vede una macchina elettorale come quella che sostiene Alexey Navalny, blogger anticorruzione diventato leader della protesta anti Putin. Un candidato che, tra l’altro, molto probabilmente non vincerà.

La trama, a giugno, era semplice: Sergeri Sobyanin, capo dello staff di Putin nominato sindaco nel 2010, si era dimesso all’improvviso per prendere gli avversari di sorpresa e vincere un’elezione facile al rientro dalle vacanze. In un momento più delicato del solito, Putin si sarebbe assicurato il controllo di Mosca per altri cinque anni. Non è che avesse sbagliato i calcoli: “Quando abbiamo iniziato a fare campagna elettorale ci siamo accorti che nessuno conosceva Navalny” dice a Panorama.it Taras Bondarchuck, uno dei volontari che si sta spendendo per far eleggere il leader d’opposizione. “La gente lo vedeva in tv solo quando veniva trasmesso un servizio per screditarlo, perciò le prime risposte che ricevevamo erano: ‘Non voterò di certo questo qui, è un altro ladro come gli altri’”.

In poco più di due mesi, però, Navalny ha superato il 20 per cento delle preferenze. C’è il rischio che il sindaco uscente non superi il 50 per cento dei voti e sia costretto a un umiliante ballottaggio, due settimane dopo l’8 settembre. Se succederà saremo invasi da analisi sui successi di una campagna elettorale “alla Obama”, che Navalny sostiene di aver ideato dopo aver visto serie tv come Homeland o The Wire mentre si trovava all'Università di Yale. 

Il segreto è un cubo. Escluso dalle tv che contano, Navalny è stato costretto a una campagna in vecchio stile: centinaia di postazioni a forma cubica agli incroci, nelle piazze e alle fermate della metropolitana, presidiate da militanti ben istruiti. Non si fa semplice volantinaggio. Chi vuol aiutare la campagna di Navalny e viene scelto per i “cubi”, confermano i reponsabili a Panorama, “riceve una preparazione specifica, per essere più convincente e pronto alle domande che gli verranno poste”.

Come si costruiscono i "cubi" di Navalny

 

Ci si candida online , indicando competenze e disponibilità a metterle al servizio della causa. Non c’è lavoro solo per chi ha una buona parlantina. “Non sono un granché convincente, perciò mi occupo del design di tutta la campagna”, dice a Panorama Anatoly Kravchenko, 30 anni, che ha lasciato la moglie a Voronezh ed è venuto a Mosca per “cambiare la Russia o almeno qualcosa in Russia”. Navalny li incita, passa in rassegna i cubi per tenere dei comizi e riempie le piazze un po’ troppo per i gusti della polizia.

I sondaggi lo danno in netta ascesa, ma potrebbero esserci sorprese. In un verso o in un altro. "Bisogna stare più attenti del solito" spiega a Panorama Sergeri Guriev, professore della New Economic School di Mosca, secondo il quale "i sondaggi non tengono conto del fatto che molti, ad agosto, erano in vacanza. Si basano sulle vecchie campagne elettorali, ma stavolta è davvero tutto diverso".

Dentro la campagna elettorale a Mosca

 

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Marco Pedersini

Giornalista. Si occupa di esteri. Talvolta di musica. 

Journalist. Based in Milan. Reporting on foreign affairs (and music, too). 

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