Antisemitismo online: il triste primato dell'Italia
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Antisemitismo online: il triste primato dell'Italia

Secondo un rapporto dell'agenzia dell'Unione Europea, l'Italia è al primo posto per insulti, offese e istigazioni razziali sul web. Anche oggi - Giorno della Memoria: Foto - Il ricordo

Oggi è il giorno della Memoria, per molti, non purtroppo per tutti.

L'antisemitismo, oggi, è online. E l’Italia ne detiene il triste primato in Europa. In Italia a partire dal 2008 si è registrato un preoccupante incremento di siti di tipo razzista sulle piattaforme di Internet e nei social network: Facebook e Twitter, in testa, tanto da conquistarsi il primo posto tra i Paesi europei con più ingiurie antisemite sul web.

Solo sei anni fa, ad esempio, i siti “razzisti” erano 836 e dodici mesi dopo erano schizzati 1172, con un aumento del 40 per cento. Secondo una relazione della Commissione Affari costituzionali ed Esteri in collaborazione con la presidenza del Consiglio di alcuni mesi fa, il 44  per cento degli italiani manifesta opinioni ostili agli ebrei. Nel 12 per cento dei casi questa l'ostilità si configura come antisemitismo vero e proprio. Si diffonde sul Web, in modo nuovo e trasmette agli internauti messaggi razzisti "subliminali".

L'obiettivo non è convincere alla conversione all'antisemitismo ma rendere l'antisemitismo "socialmente" accettabile nella comunità online, facendo venire meno, secondo la relazione parlamentare,l'equazione razzismo uguale antisemitismo. L'avvento di Internet, infatti, ha trasferito e amplificato a dismisura quanto prima avveniva in forma “ridotta” su pubblicazioni destinate ad un pubblico minoritario, di nicchia.

L’incremento di queste fenomeno, appunto, è stato registrato proprio con l’arrivo di Facebook e Twitter. La Procura di Torino,ad esempio, solo un anno fa, ha citato in giudizio per istigazione all'odio razziale, un professore di Torino finito sulle prime pagine dei giornali dopo che sulla sua pagina Facebook aveva minacciato una strage nella sinagoga della città e dopo aver postato frasi razziste. L'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Sandro Ausiello, era iniziata nel gennaio 2013. Da allora il professore di Storia e Filosofia del liceo classico Massimo D'Azeglio decise di rimanere a casa per "motivi di salute" epoche settimane dopo chiese il prepensionamento.

Non a caso è il nostro Paese a detenere il primato delle ingiurie, insulti e messaggi d' intolleranza antisemiti su Internet. E questo è un dato confermato da un rapporto dell' Agenzia dell' Ue per i diritti fondamentali. L' antisemitismo, scrive il rapporto, appare la quarta emergenza più urgente nei paesi coinvolti dall' indagine dopo la disoccupazione, lo stato dell' economia e la corruzione. In testa alla black list c’è il Belgio poi la Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Lettonia, Svezia e Ungheria.  Un quarto degli intervistati appartenenti a questi Paesi dichiara di aver subito minacce o molestie antisemite, e sempre un quarto ammette di evitare per sicurezza di partecipare a ricorrenze ebraiche. Il 66 per cento degli ebrei, infatti, dice infatti il dossier, avverte tuttora un clima di minaccia razzista contro di loro in Europa, soprattutto nel web.

Ma questo crea anche un clima di paura e intimidazione. Infatti, il 76 per cento degli ebrei vittime negli ultimi cinque anni di molestie, insulti, discriminazione o reati di stampo antisemita, non hanno sporto denuncia. Il 66 per cento degli ebrei intervistati considera l' antisemitismo come un problema tuttora grave e diffuso nel Vecchio continente, e ben il 76 per cento afferma che la situazione sia peggiorata negli ultimi cinque anni. Dati inquietanti che rivelano gli umori antisemiti in tutto il Vecchio continente.

Infine, in Italia secondo la Polizia postale, sono circa una settantina i siti interamente dedicati alla diffusione dell'odio antiebraico che pur essendo stati in passato oscurati, sono riusciti a eludere la legge italiana spostando i domini di registrazione all'estero.

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Nadia Francalacci