Il concorso esterno degli indifferenti
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Il concorso esterno degli indifferenti

Il nostro governo si è svegliato solo perché 800 vittime in un colpo solo fanno più notizia di 1.800 morti a poco a poco

Da oltre un anno è cresciuta e si è perfezionata una forma di mafia che nessuno ha voluto vedere. Un’organizzazione criminale basata sulla sopraffazione e l’umiliazione della persona, sulla capacità di incutere terrore, sulla abilità di fare profitti sulla vita e sul sangue dei disperati. Questi tre dati puramente esemplificativi trovano riscontro nelle immagini degli immigrati prima frustati e poi stivati sui barconi come animali, nei racconti dei migranti sulle traversate da incubo, nelle evidenze investigative che quantificano in 80 mila euro il profitto per ogni barcone salpato dall’Africa e in oltre 30 miliardi di dollari il giro d’affari annuale.

Fermiamoci a questi dati incontrovertibili mentre contiamo i morti dell’ultima ecatombe al largo delle coste libiche. Ci impressionano i numeri e la portata della tragedia, certo. Ma la verità è che nessuno può dirsi sorpreso. Non può farlo innanzitutto il nostro governo, che ha tollerato un po’ di morti al giorno e si è svegliato solo perché 800 vittime in un colpo solo fanno più notizia di 1.800 morti a poco a poco in quattro mesi. Perché il presidente del Consiglio e il ministro dell’Interno dovranno prima o poi spiegare in base a quali elementi l’operazione Triton era fino a pochi giorni fa un "grande successo" mentre adesso è improvvisamente insufficiente; perché era fino a poco tempo fa da "sciacalli" invocare un intervento diretto nei Paesi dove partono i mafiosi-scafisti mentre ora è auspicabile; perché la nostra wonder woman che abbiamo spedito a rappresentarci in Europa al massimo livello, cioè l’Alto commissario per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini, non ha mai battuto i pugni sul tavolo per imporre la questione agli altri Paesi dell’Ue; perché le centinaia di scafisti arrestati (e quanti di questi sono ancora carcere, signor ministro?) erano solo e inutili "pesci piccoli", come dichiarava a luglio 2014 il titolare dell’Interno, mentre oggi i 1.002 arrestati diventano la miglior prova del nostro impegno per stroncare il traffico come va vanagloriandosi il presidente del Consiglio? Se si vuol provare a essere onesti bisognerà riconoscere che nel nome del finto buonismo c’è stata una tragica sottovalutazione del fenomeno.

Lo dimostrano ancora oggi le dissennate affermazioni attribuite a "fonti dell’Unione europea" che hanno definito l’ultima strage un "game changer", cioè un punto di svolta. Questa definizione, "game changer", si applica in economia alle aziende che rivoluzionano il loro business plan. A Bruxelles ci governano politici e burocrati che hanno questo approccio ai problemi con al centro le persone. A Roma, poi, si beano per aver portato all’attenzione europea il tema dell’immigrazione. Chiacchiere, solo chiacchiere. Vedrete il risultato: l’invio di qualche inutile nave in più nel mar Mediterraneo e l’avvio di una "discussione" o di un "monitoraggio" per verificare in via preliminare la possibilità di un eventuale impegno militare nei Paesi dove partono i barconi. Fuffa allo stato puro. Risparmiateci almeno le lacrime di coccodrillo, perché sulla vostra indifferenza è nata ed è proliferata una nuova e pericolosissima mafia. E voi, con i vostri comportamenti, rischiate di diventare politicamente responsabili di concorso esterno.

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Giorgio Mulè