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Una condanna a due facce

La sentenza della Corte di Cassazione di ieri rende dimostrate due situazioni diverse e speculari. Silvio Berlusconi potra’ fregiarsi del marchio di pregiudicato. Per la legge italiana, compiuti i tre gradi di giudizio, entra a far parte, a buon titolo …Leggi tutto

La sentenza della Corte di Cassazione di ieri rende dimostrate due situazioni diverse e speculari. Silvio Berlusconi potra’ fregiarsi del marchio di pregiudicato.
Per la legge italiana, compiuti i tre gradi di giudizio, entra a far parte, a buon titolo diranno molti, di una categoria sociale dove potra’ godere dell’ottima compagnia di uomini dell’impresa, della finanza, del giornalismo e delle istituzioni di ogni ideologia e schieramento.
Il secondo aspetto, per il quale forse la prova regina non era nemmeno necessaria, e’ che senza il mezzo della giustizia nessuna formazione politica o partitica e’ stata in grado di sconfiggere sul naturale terreno di confronto questo controverso protagonista degli ultimi vent’anni della vita pubblica del paese.
E quella sorta di meschina e trista triade, a meta’ tra il comitato di salute pubblica ed il poliburo stalinista, capeggiata da Danton Epifani che si e’ presentata in televisione a rivendicare non si e’ nemmeno ben compreso cosa, ne’ e’ l’esemplare evidenza.

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