Gli attacchi ISIS a Parigi
FRANCOIS GUILLOT/AFP/Getty Images
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Parigi: il sogno ed il risveglio

Ci ripetiamo che "non cambieremo la nostra vita" ma non è e non sarà così

Mentre si sprecano analisi, riflessioni e dichiarazioni di circostanza, gli attentati di Parigi ci hanno messo di fronte alla dura realtà: piaccia o no la nostra vita cambierà. E di certo non in meglio. Sui social media folle di sofisti si sono lanciati in proclami definitivi: "non rinunceremo alla nostra libertà" "non rispondiamo con le armi ma con la forza della nostra civiltà" in un crescendo di ovvietà, moralmente anche apprezzabili ma nella pratica contrarie al vero. Perché se il presidente di una nazione come la Francia, tempio dell'egualitarismo e di principi libertari da cui è gemmata, ad esempio, la "dottrina Mitterand" oggi chiede al parlamento di modificare la costituzione per incidere in senso restrittivo proprio su quelle libertà, qualche elemento di riflessione di segno opposto ne dovrebbe scaturire. Le scene di panico seguite ad ogni "innocente" scoppio di mortaretto nei giorni successivi, i "soli" 20mila fedeli presenti all'ultima omelia papale, partite di calcio annullate, aerei dirottati su altri scali e misure d'emergenza adottate ovunque indicano che il prossimo futuro ci costringerà a rivedere le nostre abitudini, i nostri stili di vita, le nostre radicate convinzioni. E ci sentiremo forse tutti "un po' israeliani" con buona pace dei sostenitori da salotto di diverse cause. Ci aggrappiamo al vagheggiare di un islam moderato quasi a volerci convincere che esista una linea di difesa comune contro il nemico. Ma l'Islam moderato non va in moschea. L'Islam moderato e fatto di tante persone che hanno trovato nel tempo una loro personale ragione di "occidentalizzazione" assumendo abiti mentali e comportamentali simili se non uguali ai nostri. È', paradossalmente, un Islam "laico" quello al quale possiamo guardare con un certo grado di fiducia. Quello confessionale e' asservito ad una dottrina della sottomissione del diversamente credente piuttosto che subdolamente ostile ad un franco dialogo interreligioso. L'Islam nostro alleato e' quello che veste come noi, mangia come noi, si diverte come noi e rifugge ogni modello di castrazione della femminilità o del diverso. E, come noi, dovrà guardarsi da una parte non irrilevante dei propri confratelli che a condividere i nostri principi di vita non ci pensano proprio. Si può sognare un mondo migliore. Forse molti dei ragazzi del Bataclan erano dei sognatori. Il risveglio è stato duro. Per tutti.

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