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Celestini ed il palco dell’inutile

Faccio ammenda nel premettere che chi fosse questo Ascanio Celestini per me era un mistero doloroso. Ricorrendo all’aiuto di wikipedia ho cercato di documentarmi sul personaggio (?) che oggi rilascia un’intervista a Repubblica che deve essersi contesa fino sul fil …Leggi tutto

Faccio ammenda nel premettere che chi fosse questo Ascanio Celestini per me era un mistero doloroso. Ricorrendo all’aiuto di wikipedia ho cercato di documentarmi sul personaggio (?) che oggi rilascia un’intervista a Repubblica che deve essersi contesa fino sul fil di lana il Pulitzer dell’inutilita’ “la carta costa” che Alessandro Milan su radio24 assegna quotidianamente.
E cosa dice il nostro forse sotto gli effetti della Cicoria che poi sarebbe l’opera della sua maturita’ (sempre secondo wiki)?
Fondamentalmente banalita’ in ordine sparso “io sto con gli antagonisti…..una manifestazione non e’ una passeggiata” ed altre amenita’ utili a dichiarare urbi et orbi la sua prossimita’ ai movimenti, anche violenti, che sabato scorso, rassicurazioni di Alfano nonostante, si sono presi in ostaggio interi quartieri di Roma mandando all’ospedale una ventina di tutori dell’ordine che, per Celestini e non solo, rappresentano mere statistiche da esercizio di democrazia.
Scorrendo poi la biografia di questo simpatico prototipo di scrittore-teatrante dal look vagamente “seconda posizione” si scopre un medagliere davvero ragguardevole. Collaborazioni con buona parte dell’intellighenzia della “meglio gioventu’: Archibugi, Dandini, Fo, Travaglio, Lucchetti solo per citarne alcuni. E una produzione artistica dove “lotta di classe” “bella ciao” “antifascismo militante” “primo maggio” e “impegno civile” (da contrapporre all’impegno incivile di chi guarda Zelig o Colorado caffe’ ad esempio) sono gli stilemmi che lo fanno collocare, a buon titolo vi e’ da credere, nell’iconografia di quell’umanita’ che ha per collanti l’odio “di classe” appunto e l’avversione dichiarata ad ogni forma di rispetto istituzionale.
Celestini e’ solo l’ultimo dei figuranti succedutisi sul palco dell’inutile dove va in scena un teatro dell’assurdo che talvolta fara’ ridere ma, piu’ spesso, da l’idea di un gorgo pericoloso, di un vuoto valoriale al quale, contrapporsi, e’ un dovere per chiunque creda che problemi pur rilevanti come quelli sollevati dalla piazza, non trovino soluzione con il lancio di pietre o inutili proclami.

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