Che cosa c’è davvero di «censurabile» nel comportamento di Ingroia
News

Che cosa c’è davvero di «censurabile» nel comportamento di Ingroia

Il procuratore di Palermo decida se indossare la toga o spogliarsene. Una volta per tutte

Non trovo che Antonio Ingroia, procuratore aggiunto di Palermo, sia da criticare per la  sua partecipazione a manifestazioni più o meno di parte (o di partito): è un suo diritto di cittadino. Non trovo nemmeno sia censurabile la sua ripetuta manifestazione di opinioni: è, ancora, un suo diritto di cittadino. E non credo colga nel giusto nemmeno l’Associazione nazionale magistrati (l’Anm) che ieri ha censurato la sua mancata presa di distanza da chi, alla festa del Fatto quotidiano, in sua presenza contestava il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: chi sta sul palco non sempre è responsabile di quel che accade sotto.

No, quello che è criticabile nell’incessante, galoppante corsa di Ingroia verso la politica, è altro. È quel tocco di ipocrisia, che a ogni intervista gli fa premettere che lui non parla mai delle sue inchieste, e poi discetta di mafia e politica (ma su che cos’altro ha indagato, il procuratore Ingroia?); è quel suo faticoso, continuo gioco a indossare la toga e a spogliarsene, per cui ogni tanto (ma sempre quando conviene) il procuratore Ingroia da libero cittadino improvvisamente torna «uomo delle istituzioni», il che fa sì che criticarlo significhi criticare le istituzioni; è quel dire e non dire che in politica si candiderà, ma non adesso, forse, chissà, prima o poi, non ha ancora deciso, si vedrà. Ma la fine è nota. Ecco: un magistrato che da tempo fa politica impugnando un biglietto andata e ritorno: questo non è bello.

I più letti

avatar-icon

Maurizio Tortorella

Maurizio Tortorella è vicedirettore del settimanale Panorama. Da inviato speciale, a partire dai primi anni Novanta ha seguito tutte le grandi inchieste di Mani pulite e i principali processi che ne sono derivati. Ha iniziato nel 1981 al Sole 24 Ore. È stato anche caporedattore centrale del settimanale Mondo Economico e del mensile Fortune Italia, nonché condirettore del settimanale Panorama Economy. Ha pubblicato L’ultimo dei Gucci, con Angelo Pergolini (Marco Tropea Editore, 1997, Mondadori, 2005), Rapita dalla Giustizia, con Angela Lucanto e Caterina Guarneri (Rizzoli, 2009), e La Gogna: come i processi mediatici hanno ucciso il garantismo in Italia (Boroli editore, 2011). Il suo accounto twitter è @mautortorella

Read More