Caso Ruby: una domanda (scomoda) ai pm
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Caso Ruby: una domanda (scomoda) ai pm

Se sono convinti che Berlusconi e i suoi testimoni dicano il falso, perché non indagano l’uno e gli altri per corruzione di testimone e per falsa testimonianza? C'è o no l'obbligatorietà dell'azione penale?

 

Nel processo milanese per il cosiddetto Rubygate, che vede Silvio Berlusconi come imputato di prostituzione minorile e concussione, e che finalmente è arrivato alle battute finali, ci sono tante cose che non tornano. Ma due, in particolare, sono proprio sorprendenti.

Se il pm Ilda Boccassini è convinta che i due funzionari della Questura di Milano abbiano adottato comportamenti illeciti, piegandosi illecitamente alle illecite pressioni telefoniche di Silvio Berlusconi e liberando Ruby nella famosa notte fra il 27 e il 28 maggio 2010, perché mai non li ha indagati (subito, nel 2010) per gli illeciti commessi? 

E perché oggi indugia a indagarli per falsa testimonianza, visto che i due in aula hanno dichiarato sotto giuramento di non avere mai subito pressioni illecite e di non aver fatto nulla di illecito?

Lo stesso ragionamento vale per l’imputato Berlusconi e per la grande maggioranza dei testi della difesa, tra cui le cosiddette «olgettine», le ragazze presenti nelle notti di Arcore, che hanno più volte testimoniato a favore dell’accusato negando di avere mai assistito a scene di sesso nella casa dell’ex premier.

Ecco: la pubblica accusa ha sottolineato nelle sue requisitorie che questi testimoni sono stati probabilmente indotti a difendere Berlusconi soltanto perché questi da anni paga loro lauti mensili. La spiegazione (pubblica) dell’imputato è, al contrario, che si tratta esclusivamente di un risarcimento perché le ragazze sono state rovinate esistenzialmente e professionalmente dal clamore mediatico del processo.

Ma i pm milanesi contestano la tesi difensiva. Ecco: se sono convinti che Berlusconi e i suoi testimoni dicano il falso, perché non indagano l’uno e gli altri rispettivamente per corruzione di testimone e per falsa testimonianza? La dichiarazione pubblica dei pagamenti, da parte di Berlusconi, risale almeno a un anno e mezzo fa. Possibile che non sia mai stato iscritto al registro degli indagati?

C'è o non c'è l'obbligatorietà dell'azione penale? Ecco, è lecito almeno chiederselo?

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Maurizio Tortorella

Maurizio Tortorella è vicedirettore del settimanale Panorama. Da inviato speciale, a partire dai primi anni Novanta ha seguito tutte le grandi inchieste di Mani pulite e i principali processi che ne sono derivati. Ha iniziato nel 1981 al Sole 24 Ore. È stato anche caporedattore centrale del settimanale Mondo Economico e del mensile Fortune Italia, nonché condirettore del settimanale Panorama Economy. Ha pubblicato L’ultimo dei Gucci, con Angelo Pergolini (Marco Tropea Editore, 1997, Mondadori, 2005), Rapita dalla Giustizia, con Angela Lucanto e Caterina Guarneri (Rizzoli, 2009), e La Gogna: come i processi mediatici hanno ucciso il garantismo in Italia (Boroli editore, 2011). Il suo accounto twitter è @mautortorella

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