Se il Nebraska cancella la pena di morte
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Se il Nebraska cancella la pena di morte

Il voto su iniziativa di un parlamentare nero che dal 1973 presenta una legge abolizionista all'anno. Passerà il veto del governatore?

Con 32 voti contro 15, mercoledì 20 maggio il Parlamento del Nebraska ha approvato in via definitiva l’abolizione della pena di morte. Non troverete la notizia sui quotidiani, ma sul sito Nessuno tocchi Caino, legato al Partito radicale. Questo potrebbe fare dello Stato americano il primo a maggioranza repubblicana che abolisce la pena di morte in epoca moderna.

Certo, il governatore repubblicano Pete Ricketts ha subito preannunciato il suo veto. Ma anche dopo un veto del governatore, in quello Stato, una legge entra ugualmente in vigore se il Parlamento la vota altre due volte con una maggioranza dei due terzi: in questo caso basterebbero 30 voti.

Protagonista della vittoria è il senatore Ernie Chambers, 77 anni, nero, indipendente: un vero personaggio. Da sempre attivista dei diritti civili, Chambers è l’unico parlamentare di colore del Nebraska. Il parlamentare ha vari soprannomi: “l’anticonformista del Nebraska”, l’uomo nero più arrabbiato del Nebraska” oppure (ed è questa la definizione che l'interessato preferisce), “il difensore degli oppressi”.

Veste sempre in jeans e t-shirt, anche in Parlamento. Di certo è un tipo singolare. Figlio di un pastore protestante, Chambers si professa ateo. Si è laureato in legge, ma poi non si è mai iscritto all’albo degli avvocati per polemica contro l'avvocatura. Nel 1963 è stato assunto alle Poste, ma poco dopo è stato licenziato per “insubordinazione”. Ha poi lavorato come barbiere.

Ha iniziato la sua carriera politica come portavoce della comunità nera del Nebraska durante i “disordini di Omaha”, nell’estate 1966. Nel 1970 si candidò al Parlamento, che all’epoca aveva una fortissima maggioranza conservatrice, e contro tutte le previsioni fu eletto.

Dal 1973 al 2009 Chambers ha presentato una proposta di legge abolizionista ogni anno. L'iniziativa non è stata gradita, tanto che nel 2009, con una modifica costituzionale che fissava un tetto di due mandati consecutivi, gli è stato impedito di ricandidarsi. Ma nemmeno questo lo ha fermato. Rieletto nel 2012, è tornato a presentare la proposta per l'abolizione della pena di morte. Oggi Chambers sembra aver convinto, con il suo paziente lavoro, un numero sufficiente di parlamentari conservatori. Si vedrà presto se la sua battaglia avrà avuto ragione di essere combattuta.


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Maurizio Tortorella

Maurizio Tortorella è vicedirettore del settimanale Panorama. Da inviato speciale, a partire dai primi anni Novanta ha seguito tutte le grandi inchieste di Mani pulite e i principali processi che ne sono derivati. Ha iniziato nel 1981 al Sole 24 Ore. È stato anche caporedattore centrale del settimanale Mondo Economico e del mensile Fortune Italia, nonché condirettore del settimanale Panorama Economy. Ha pubblicato L’ultimo dei Gucci, con Angelo Pergolini (Marco Tropea Editore, 1997, Mondadori, 2005), Rapita dalla Giustizia, con Angela Lucanto e Caterina Guarneri (Rizzoli, 2009), e La Gogna: come i processi mediatici hanno ucciso il garantismo in Italia (Boroli editore, 2011). Il suo accounto twitter è @mautortorella

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