Tunisi, chi sono le vittime italiane
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Tunisi, chi sono le vittime italiane

Erano tutti turisti in crociera i quattro caduti sotto i colpi dei terroristi nell'assalto al museo del Bardo

Quattro morti e undici feriti, tra cui uno grave. Dopo oltre 24 ore di incertezza, si fa chiarezza sulle vittime italiane dell'attacco terroristico al museo del Bardo di Tunisi: un tragico bilancio per il nostro Paese, che ha pagato un tributo di sangue tra i più pesanti nell'attentato costato la vita a 23 persone, tra cui 19 stranieri e 2 attentatori, più decine di feriti.


Le prime notizie

Mercoledì 18 marzo al termine di una giornata convulsa, iniziata con l'irruzione di un commando jihadista al museo tunisino, il sequestro di centinaia di turisti, e poi il blitz delle forze antiterrorismo, c'era notizia di due morti italiani e di due connazionali dispersi, su cui però c'erano "timori seri", come ha spiegato alla Camera il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Più tardi, la stessa Farnesina ha confermato di aver fatto un primo riconoscimento fotografico dei due connazionali irreperibili attraverso personale dell'ambasciata a Tunisi e dell'Unità di Crisi. Si tratta di due donne, Antonella Sesino, 54 anni, dipendente del Comune di Torino, e Giuseppina Biella, una settantenne di Meda, vicino a Monza, che era in vacanza in Tunisia insieme al marito, che si aggiungono al torinese Orazio Conte, informatico di 54 anni, e Francesco Caldara, pensionato di Novara in vacanza con la compagna, che è rimasta ferita.

I feriti

Degli undici italiani feriti, uno è in gravi condizioni. I parenti sono partiti per Tunisi, ma è forte l'angoscia di chi attende novità dall'Italia. "Confusione incredibile", "poche notizie ricevute nella notte", ha riferito un'amica di una delle dipendenti del Comune di Torino raggiunta da quattro proiettili ad una gamba. "Sonia è sotto choc, ma non sa ancora che il suo compagno non ce l'ha fatta...", ha raccontato la sorella della compagna del pensionato di Novara rimasto ucciso.

La rabbia

E poi c'è la rabbia: "Mia moglie non doveva essere lì. Noi turisti possiamo anche non sapere, ma chi organizza questi viaggi deve essere informato", ha detto il marito della torinese Antonella Sesino. Proprio Torino è la città italiana più scossa dalla violenza jihadista che ha investito Tunisi. Degli italiani partiti domenica scorsa per una crociera nel Mediterraneo, a bordo della Costa Fascinosa, e sbarcati nella capitale tunisina, un'ottantina erano torinesi.

Il sindaco Piero Fassino ha dichiarato due giorni di lutto ed ha annunciato "ulteriori misure di sicurezza in città a cominciare dalla ostensione della Sindone in programma dal 19 aprile". (ANSA).

Ansa
L'autobus sul quale viaggiavano i croceristi bersaglio dei terroristi a Tunisi

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Redazione