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Elezioni in Spagna, i risultati: il PP si rafforza ma resta l'instabilità

Manca la maggioranza. Il Psoe resta il secondo partito. Fallito il tentativo di Podemos di diventare la seconda forza politica

Nessuna novità in Spagna. La seconda tornata elettorale per cercare di trovare una maggioranza solida di Governo a soli sei mesi dalla prima chiamata alle urne dei cittadini, non ha cambiato di molto le cose.

I popolari del PP si sono confermati la prima forza politica ma senza maggioranza assoluta con il 33% dei voti. Al secondo posto con il 22,7% i socialisti del PSOE mentre PODEMOS ha fallito nel tentativo di diventare la seconda forza politica nonostante l'alleanza con la sinistra di IU e si è fermata al 21,1%.

Mariano Rajoy, leader del PP, resta dunque capo del Governo e rivendica questa volta ancora di più il suo diritto a governare e che, ha già dichiarato, inizierà a parlare con le forze politiche, per trovare la maggiore stabilità di governo.

Dall'altra parte resta la delusione di Pablo Iglesias, leader di Podemos che sembrava dai primi exit poll in vantaggio sui socialisti del PSOE il cui leader è Pedro Sanchez.

Ora parte il rebus delle alleanze alla ricerca di una (difficile) stabilità di Gove

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25 giugno 2016

Aperti i seggi in Spagna per le elezioni politiche di oggi: oltre 36,5 milioni di elettori sono chiamati alle urne, per la seconda volta in sei mesi, dopo che i partiti politici del paese non sono riusciti a mettersi d'accordo su un governo di coalizione.

Si vota fino alle 20:00 (le 21:00 alle Canarie). Si tratta di un voto più incerto e complicato che mai, non si sa fino a che punto condizionato dal terremoto Brexit, con un nuovo forte rischio di ingovernabilità. Podemos di Pablo Iglesias questa volta punta alla guida del governo di Madrid. Ora alleato ai comunisti di Izquierda Unida, non ha smesso di crescere nei sondaggi. Potrebbe arrivare secondo con il 25% circa e fra 80 e 90 deputati, su 350, dietro al Pp di Mariano Rajoy, dato al 28-30% con 115-125 seggi, ma, salvo sorprese, davanti al Psoe di Pedro Sanchez, che potrebbe fermarsi sul 21% e sugli 80-85 deputati. Ciudadanos di Albert Rivera sarebbe, secondo gli ultimi sondaggi, attorno al 15% con 38-40 seggi. Iglesias punta a diventare il premier di un governo di sinistra con i socialisti, in alternativa alla Gran Coalicion che vorrebbe Rajoy, se ci saranno i numeri.

Le elezioni si svolgono a due giorni dal terremoto Brexit. Non è chiaro in che misura la decisione del Regno Unito possa influire oggi sul voto della Spagna. Gli ultimi sondaggi davano il Pp del premier uscente Mariano Rajoy in testa nelle intenzioni di voto con il 28-30% davanti a Podemos, sul 24-25%, Psoe, sul 21-22, e Ciudadanos, 14-15%. Sembra escluso che un partito possa ottenere la maggioranza assoluta dei 350 seggi del Congresso dei deputati, e appare incerto che anche in questo parlamento emergano maggioranze di coalizione chiare. Rajoy propone una Gran Coalicion con socialisti e Ciudadanos mentre Pablo Iglesias, leader di Podemos, punta a formare un governo di sinistra con il Psoe di Pedro Sanchez. Il partito post-indignado spera anche di centrare uno storico 'sorpasso' dei socialisti, diventando il primo partito della sinistra spagnola (Ansa)

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Ansa/EPA/ANGEL DIAZ
Madrid, 26 giugno 2016, un seggio elettorale

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Redazione