Quello che sappiamo sull'omicidio nel sottomarino scomparso
Ritrovato il cadavere della giornalista danese Kim Wall, dispersa a bordo del Nautilus UC3: è stata uccisa dal proprietario, Peter Madsen
Un'intervista a bordo di un sottomarino danese si è trasformata in un omicidio che presenta ancora molti aspetti oscuri. Kim Wall, giornalista svedese di 30 anni, è stata ritrovata senza testa nelle acque del mare danese, terribile epilogo di una storia iniziata lo scorso 10 agosto a Copenhagen.
La scomparsa
Il 10 agosto il fidanzato della giornalista svedese Kim Wall ha denunciato la scomparsa della sua compagna. La Wall si era imbarcata a bordo del sottomarino Nautilus UC3 per un'intervista al suo inventore, Peter Madsen, che lo aveva costruito nel 2008.
My friend Kim Wall has gone missing on Friday in Copenhagen. If you have any info please contact Danish police. https://t.co/SUv0N3JjHY pic.twitter.com/3e9ScqX6W4
— Marie Telling (@MarieTelling) 11 agosto 2017
Il sottomarino affondato
Dopo la denuncia della scomparsa la polizia è partita sulle tracce del sottomarino, scomparso dai radar. Il sommergibile è riemerso vicino a Copenhagen per poi colare a picco. Peter Madsen è stato portato in salvo ma a bordo non c'era Kim Wall. Nel primo interrogatorio Madsen aveva dichiarato di averla lasciata sull'isola di Refshaleøen, nell'ex area industriale vicino a Copenaghen, e di essere affondato a causa di un problema tecnico ai serbatoi di zavorra. Una versione che non ha convinto la polizia.
Il ritrovamento del corpo
Nelle scorse ore la polizia ha ritrovato il corpo di una donna senza testa che galleggiava nelle acque del mare danese. Il Dna ha confermato che si tratta di Kim Wall, 30 anni, collaboratrice per il New York Times e per il Guardian.
L'arresto
La polizia ha arrestato Peter Madsen con l'accusa di omicidio per negligenza. Secondo le ricostruzioni durante il viaggio ci sarebbe stato un incidente che avrebbe portato alla morte di Kim Wall. Madsen avrebbe così deciso di gettare il corpo in mare occultando il cadavere nella baia di Koge. Tra le ultime ipotesi c'è anche quella secondo cui Madsen avrebbe volontariamente provocato l'affondamento del Nautilus nel disperato tentativo di crearsi un alibi.
Sunk Submarine Mystery: Danish Inventor Tells Court He Didn't Kill Female Journalist https://t.co/tswtQzl8fP #PeterMadsen #KimWall pic.twitter.com/ptgByKr606
— 7UMMIT MAGAZINE (@7UMMIT) 13 agosto 2017
L'accusato
Peter Madsen, 46 enni, era il proprietario del Nautilus UC3 e in Danimarca era soprannominato “Rocket Madsen” per i suoi progetti eccentrici e le sue invenzioni. La giornalista Kim Wall lo aveva contattato per raccontare la sua storia: la costruzione "fai da te" del sommergibile fatta nel 2008 grazie ad un finanziamento ottenuto tramite un progetto di crownfounding.