L'uomo delle folle sul Times
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L'uomo delle folle sul Times

Massimo Vitali, uno dei fotografi italiani più prestigiosi, conquista la copertina del magazine

Il suo occhio riesce a fissare in profondità le folle, ogni singolo individuo dentro una massa viva di persone, radunate per scelta o per caso in un luogo. Per questo hanno definito le sue opere dei veri e propri paesaggi umani contemporanei. Dal 1994 "insegue" la folla: sulle spiagge, nelle discoteche, nei parchi cittadini, nei raduni sponanei e non (come la folla che guarda partire lo Shuttle, o quella che assiste a un'esibizione aerea a Viareggio) e perfino sulle alte pareti di un fiordo.

Al centro le persone nel gruppo, sullo sfondo, un paesaggio rarefatto: "Le immagini devono avere una dimensione magica, dove a volte s'incontrano spunti sociologici e ludici. Sono soddisfatto quando la lettura delle mie foto è complessa o contraddittoria. Sono curioso fino al limite del voyeurismo, affascianto del comportamento degli individui pur senza comprenderne il significato". Il New York Times magazine ha deciso di dedicare la sua copertina a Massimo Vitali, uno dei fotografi italiani più prestigiosi.

Il suo obiettivo, le sue lenti, sono state utilizzate dal supplemento del quotidiano newyorchese per raccontare il Brasile. La crescita economica e le contraddizioni tra ricchezza e povertà offerte dalla nuova potenza emergente; il contrasto tra le bellezze naturali del nord est del paese e le devastazioni urbanistiche delle grandi metropoli; il gioco di colori, tra le persone, le folle e le cose che le circondano. Vitali narra il suo Brasile attraverso le immagini delle favelas ("Vere e proprie città fantasma") e quelle di alcune dorate (e accessibili solo ai più abbienti) spiagge di Rio de Janiero, dalle quali sono esclusi tutti gli altri.

Non è la prima volta che immagini di Massimo Vitali vengono pubblicate dal quotidiano newyorchese. Fotografo d'arte, che ha esposto nelle principali gallerie di New York, Parigi, Madrid, Vitali era stato sul Times con su scatti dell'immensa folla (quasi mezzo milionedi persone) che si è radunata sulle spiagge della Florida, vicino al Centro Spaziale Kennedy, il 24 febbraio del 2011, per vedere il lancio dello Space Shuttle per la sua ultima missione. Un'altra opera, "Visioni dall'alto", era stata pubblicata sulla rubrica del NYT, The 6th Floor: un'immagine dall'alto di Preikenstolen, della roccia a strapiombo su di un fiordo norvegese (il trono di Odino), meta di migliaia di turisti ogni anno. Il fotografo comasco, ma toscano di adozione, anche in questo caso fissa la folla che diventa protagonista del paesaggio, come ogni singola persona che la compone.

La natura e l'essere umano, anzi, gli esseri umani, sono i soggetti di altri scatti di Massimo Vtali sul New York Times. Ma,  in questo caso è la prima a trionfare sui secondi. A rendere piccoli gli uomini sono le possenti forze e forme della Natura, il mare, le scogliere, e la marea che ricopre quel tratto di spiaggia che gli uomini pensavano di aver conquistato.

Dopo aver studiato al London College of Printing, negli anni'60 Massimo Vitali iniziò la sua carriera come fotoreporter, per poi - senza mai abbandonare la fotografia - ampliare la sua attività e girare film per la televisione e lavorare per la pubblicità. Nel'95 inizia la sua ricerca artistica come fotografo. Stare nei luoghi dove si ritrovano le persone, attendere, come dirà, che qualche cosa acccada per poterlo fissare, per poter ritrarre i singoli e la folla e l'avvenimento sullo sfondo, sembra essere la naturale evoluzione di un artista che vuole "dipingere" paesaggi umani. E fare intravvedere, o intuire, o immaginare le storie che ci sono dietro quelle forme.

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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