Usa 2016: marijuana e voti per la Casa Bianca
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Usa 2016: marijuana e voti per la Casa Bianca

Quali sono le posizioni dei candidati per la presidenza sulla legalizzazione ?

Ai tempi, Bill Clinton raccontò di aver fumato uno spinello quando era giovane, ma di non aver mai inalato. Era la sua prima campagna elettorale per la Casa Bianca e l'affermazione passò alla storia per il suo surrealismo. Anni dopo, l'ex presidente, negò che quelle parole potevano essere intese come una smentita. "Volevo essere solo divertente". Sarà, ma nessuno l'aveva capito.

Barack Obama non ha mai avuto bisogno di precisazioni. Ben prima di iniziare la sua avventura verso la presidenza rivelò nella sua autobiografia di essere (stato) il volenteroso membro di un gang giovanile dedita alla marijuana. Nessuno si scandalizzò.

Cosa ne pensa Hillary Clinton ?

Se fino a qualche anno nelle campagne elettorali la questione del consumo personale di erba da parte di un candidato era fondamentale e poteva provocare scandalo, ora la situazione è ben diversa. La marijuana è un tema, ma riguarda tutti, non più  il solo aspirante alla Casa Bianca. I tempi sono decisamente cambiati. La politica deve stare al passo delle società. In quattro stati e nel Distretto di Columbia, la legalizzazione è una realtà, mentre in 23 altri, la marijuana viene utilizzata per uso terapeutico.

Alcuni mattoni sonio caduti, in attesa del crollo dell'intero muro. Molto potrebbe dipendere dal prossimo presidente. I sondaggi dicono che il 58% degli americani è favorevole alla legalizzazione. Percentuale che sale al 67% se vengono preso in esame i giovani dai 18 ai 34 anni. La questione li riguarda molto. E per questo si mobilitano. Ai referendum che hanno dato il via libera alla vendita legale di marijuana in Colorado, Oregon e nello stato di Washington, è aumentato il numero di elettori sotto i 29 anni. Tutti dati che devono fare riflettere i partecipanti alla corsa alla Casa Bianca.

Se vogliono conquistare quei voti devono dire quello che pensano sulla legalizzazione della marijuana. Che posizione hanno o prenderanno?

Molto analisti scommettono su di un atteggiamento prudente da parte di Hillary Clinton. Difficile che possa rompere gli indugi e prendere in mano la bandiera della vendita legale. E'vero che durante le primarie dovrà coprirsi a sinistra, ma poi nella competizione che conta, contro il candidato repubblicano, dovrà virare al centro per prendersi quei voti.

E'probabile che eviti queste giravolte, a meno che non si renda conto di avere bisogno del voto giovanile. Nella scorsa campagna elettorale, Barack Obama disse si ai matrimoni gay per conquistare il consenso della comunità omosessuale. Vedremo se Hillary seguirà il suo esempio sulla marijuana.

Le posizioni dei candidati repubblicani

In campo repubblicano, le cose sono più semplici. O, per paradosso, più difficili. Jeb Bush non ha mai smentito di aver fumato spinelli al college, ma ora non è favorevole alla sua legalizzazione. non è neppure contrario. La sua ultima dichiarazione è questa: "I singoli stati sono liberi di fare quello che vogliono". Ovvero: io me ne lavo le mani se mi chiedete della liberalizzazione a livello federale.

Marco Rubio è invece il più strenuo difensore del proibizionismo. Secondo lui, la anche la marijuana terapeutica dovrebbe essere proibita. Anzi. Il senatore della Florida in una una recente intervista ha affermato che le pene per chi detiene quantitivi di droga leggera dovrebbero essere inasprite.

Ted Cruz e Rand Paul hanno fatto la stessa esperienza giovanile: hanno fumato l'erba. Per il senatore texano del tea Party è stato un errore. Paul, invece, è stato più discreto. Non l'ha ammesso direttamente. Ha detto. "Non ero un chirichetto". Ora sono su due posizioni diverse. Cruz è assolutamente contrario. Paul, libertario, invece, ha lavorato al Senato ad alcuni provvedimenti di legge per legalizzare la marijuana terapeutica a livello federale.

Chris Christie, il governatore del New Jersey, è proibizionista. Pensa che usare l'erba come medicinale per la terapia del dolore significhi aprire la strada alla legalizzazione in tutti gli Statui Uniti. Carly Fiorina, l'ex Ad di Hewlett Packard, unica donna tra le fila dei candidati repubblicani, è sulla stessa posizione. "Ho avuto il cancro, il medico mi ha chiesto se volessi fumarla, io mi sono rifiutata" - ha detto laconica.

Tutti adesso attendono quello che dirà Hillary Clinton. Romperà gli indugi o no? Ai prossimi mesi di campagna elettorale la risposta.



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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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