La Cia dietro l'offensiva di Kiev contro i separatisti?
Barack Obama e il direttore della Cia John Brennan nello Studio Ovale della Casa Bianca (Getty Imagines / Pete Souza)
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La Cia dietro l'offensiva di Kiev contro i separatisti?

Perché John Brennan si è recato in Ucraina alla vigilia della mobilitazione della truppe contro i secessionisti filo-russi?

Doveva essere una visita molto riservata, ma non poteva certo passare inosservata. John Brennan, il numero uno della Cia, è arrivato a Kiev il giorno prima della decisione del governo ucraino di lanciare un'offensiva contro i separatisti russi delle regioni orientali del paese. Semplice coincidenza? Pare proprio di no.

Il Direttore dell'Agenzia ha portato in dote al primo ministro Arseniy Yatsenuyk tutte le informazioni in possesso dell'intelligence americana. Ed erano tante. Sia sulla situazione delle truppe russe ai confini con l'Ucraina (pronte a una possibile invasione), sia sulla presenza di paramilitari di Mosca tra le fila dei secessionisti in territorio ucraino. Ma non solo. Brennan ha spiegato al suo interlocutore, semmai ve ne fosse stato bisogno, quale sia il livello di infiltrazione dei russi negli apparati statali ucraini, esercito e polizia compresi. 

Le comunicazioni controllate dai russi

La missione di John Brennan è stata decisa con la Casa Bianca. La visita del direttore della Cia ha segnato un svolta nell'impegno americano in Ucraina. Diplomazia e sanzioni, come continua a ripetere Obama, ma ora, anche un aiuto concreto, forse quasi un invito, alla reazione militare di Kiev. Il messaggio a Vladimir Putin - che sta saggiando le reazioni dell'Occidente - è stato lanciato. Se avesse la tentazione di invadere, sappia che gli Usa avranno un ruolo attivo nelle risposta.

Siamo in una nuova fase. Dopo essere stata colta di sorpresa dal blitz in Crimea, la Casa Bianca ha ordinato all'intelligence di focalizzare i suoi sforzi sulle possibili nuove mosse di Vladimir Putin. Lavoro non facilissimo, visto che gli Usa hanno smantellato le loro reti d'ascolto e d'analisi sull'ex Unione Sovietica. Nel giro di qualche settimana, tra il controllo dei satelliti e qualche azione sul terreno, il controspionaggio Usa è riuscito però a recuperare parte del gap. E ad avere un quadro molto più completo della situazione. Pur in possesso di informazioni fondamentali per la sicurezza di Kiev, l'amministrazione americana, nonostante le pressioni del Congresso, e anche di alcuni alti ufficiali, però aveva finora evitato da darle al governo provvisorio ucraino. Perché ?

Una nuova Crimea

Probabilmente per la stessa ragione per la quale John Brennan ha deciso di andare di persona a Kiev. Gli americani sono sicuri che la maggior parte dei canali di comunicazione riservati tra il governo ad interim e la Casa Bianca siano ascoltati dai russi. Niente di più facile. Fino a qualche mese fa, prima della rivolta di Maidan, l'intero apparato di sicurezza ucraino lavorava con  Mosca, che aveva dato una mano a costruirlo. Per la Russia, quindi, non si tratta quindi solo di poter intercettare i messaggi più riservati, ma anche di avere ancora dei propri uomini dentro il controspionaggio ucraino.

Gli americani si sono decisi a condividere quelle informazioni con gli ucraini quando hanno visto che nelle regioni orientali dell'Ucraina si stava ripetendo lo stesso copione della Crimea: secessionisti e militari russi senza mostrine di riconoscimento impiegati per occupare gli edifici principali; i soldati di Mosca ai confini, pronti ad entrare di fronte alla mancata reazione dell'Occidente e di Kiev, annessione di fatto del territorio. Quando la Casa Bianca ha compreso che Putin era pronto a un altro blitz, ha deciso di mandare John Brennan in Ucraina per mostrare al primo ministro Arseniy Yatsenuyk la situazione.

Dopo quell'incontro, i vertici ucraini hanno mandato e truppe contro i secessionisti. E'stato il capo della Cia a dare il segnale verde all'operazione militare, come affermano i russi? Da parte americana nessun commento, come è ovvio. Ma è facile ipotizzare che in quella riunione, Brennan e Yatsenuyk si siano detti che bisognava fare di tutto per evitare un'altra Crimea.

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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