L'ultimo rampollo vincente della dinastia Bush
George P. Bush (Getty Imagines/ Justin Sullivan)
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L'ultimo rampollo vincente della dinastia Bush

Dopo George H. e George B. è la volta di George P. Non è un gioco di parole, ma l'ultimo dei Bush a darsi alla politica

I Bush hanno già dato due presidenti agli Stati Uniti e ne offrono un potenziale terzo, Jeb, se mai dovesse presentarsi alla corsa per la Casa Bianca nel 2016 contro Hillary Clinton. Ma, come tutte le grandi famiglie aristocratiche americane, la dinastia guarda più lontano. Dopo George W - Numero 41 -, dopo George W. - Numero 43, l'ultimo rampollo a seguire la tradizione dell'impegno politico è George Prescott Bush, 37 anni, figlio di Jeb, ex governatore della Florida.

George P. ha vinto la sua prima competizione elettorale. In Texas, nelle primarie del partito repubblicano ha battuto un uomo d'affari locale. Ora contenderà al rivale democratico il posto di responsabile del Demanio dello stato. La sua prima carica pubblica, se venisse conquistata. Con un cognome come il suo, con una madre messicana, Columba, il giovane Bush non poteva certo perdere. Giocava in casa. Il Lone Star State è da decenni luogo di adozione della famiglia, dopo il trasferimento al sud di George H. negli anni'50.

Figlio di Prescott (il Senatore, primo politico della famiglia), George H. fu prima deputato, ambasciatore in Cina, poi capo della Cia, vicepresidente con Ronald Reagan e infine presidente Numero 41 della storia degli Usa. Come lui, i suoi due figli si sono messi in politica. George W. - prima governatore del Texas e poi presidente Numero 43 -; Jeb, ex governatore della Florida. Ora tocca al "nuovo" Prescott.

La dinastia rivale dei Bush è quella dei Clinton. Una famiglia dedicata al potere, ma con meno pedigree. Bill fu l'uomo che battè George H. nel 1992, scippandogli il secondo mandato. Poi, Hillary, prima First Lady, poi senatrice, poi Segretario di Stato e (forse) prossimo presidente degli Usa nel 2016. Infine, Chelsea, la figlia dei due. Giornalista, collaboratrice della madre nelle primarie del 2008, ora sarebbe anche lei tentata dal darsi alla politica. Secondo i genitori sarebbe un talento naturale. Se lo dicono loro, chi può dubitarne?

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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