Le voci dell'orrore della strage di Newtown
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Le voci dell'orrore della strage di Newtown

Un giudice ha deciso di permettere la diffusione delle registrazioni delle telefonate fatte dalla Sandy Hook School durante la strage di Adam Lanza.

La voce è rotta dal pianto e dalla tensione. E'quella di una donna, un'insegnante della Sandy Hook School. Chiama il numero per le emergenze, il 911, da un telefono fisso della scuola. Adam Lanza ha già iniziato il suo massacro. E lei chiede aiuto. Tutti i suoi studenti sono chiusi in classe, indifesi, mentre il giovane sta sparando nell'edificio. L'operatrice cerca di rassicurarla, la invita a stare nascosta, chiede l'ubicazione esatta dell'aula.

Quelle due voci arrivano direttamente dall'orrore. Sono state registrate dal centralino del 911, quasi un anno fa, il 14 dicembre 2014, quando il ventenne che aveva poco prima ucciso la madre, si è recato nella scuola elementare di questo piccolo borgo del Connecticut per seminare morte e distruzione. Ucciderà 27 persone, tra cui 20 bambini tra i sei e i nove anni, prima di suicidarsi. La strage di Newtown, il massacro che avrebbe dovuto cambiare l'America con una storica svolta sul controllo delle armi (che non c'è ancora stata), torna alla ribalta 12 mesi dopo con tutto il suo carico di dolore e sofferenza.

L'agenzia di stampa Associated Press aveva chiesto la possibilità di pubblicare l'audio delle telefonate fatte dall'interno della scuola al 911. Le autorità di polizia e quelle locali si erano sempre opposte, dicendo che per i parenti degli uccisi e per l'intera comunità sarebbe stato uno shock troppo grande. Un giudice statale, sulla base del Freedom of Information Act, alla fine, ha dato ragione all'AP e ha autorizzato la diffusione di quelle telefonate. Solo quelle fatte dai telefoni fissi e non dai cellulari. Sono una decina circa e raccontano il terrore di quegli attimi nella scuola.

 

In un'altra telefonata, un'altra insegnante chiama il 911 per dire che, secondo lei, c'è qualcuno che vuole fare una strage. Come fa a saperlo, chiede l'operatrice. "Perchè ho visto che ha un'arma in mano e sento correre ancora, sento sparare ancora". Una terza chiamata. La donna parla sottovoce. Dice di essere al piano terra. Le chiedono: ma è al sicuro? Non lo so, penso di si,  è la risposta. Stia lì, non si muova. Stiamo arrivando, dicono gli operatori del 911.

In questo secondo video, invece, si possono sentire le registrazioni fatte all'interno della sala operativa del 911. La disperazione cresce con il passare dei minuti e con l'arrivo di nuove telefonate dall'interno della scuola

 

Prima della diffusione di queste telefonate, le autorità giudiziarie hanno avvertito i parenti delle vittime del massacro: per loro sarà un duro colpo. Il capo della polizia di Newtown non voleva che venissero rese pubbliche per non alimentare un interesse voyeuristico. In realtà, queste strazianti voci ci fanno ricordare che dopo quella strage, altre migliaia di persone sono morte negli Usa in omicidi di massa, in altre stragi che avrebbero potuto essere (in parte) evitate se l'appello delle madri e dei padri della Sandy Hook School fosse stato ascoltato: mettete al bando le armi da fuoco. Mettetele al bando.

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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