New York: in sedia a rotelle contro "La morte di Klinghoffer"
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New York: in sedia a rotelle contro "La morte di Klinghoffer"

Decine di contestatori (tra cui Rudolph Giuliani) davanti al Metropolitan Opera per protestare contro il dramma di John Adams definito antisemita

C'era anche Rudolph Giuliani tra le decine di contestatori  che si sono radunati davanti al Metropolitan Opera per protestare contro la prima de "La Morte di Klinghoffer", il dramma che racconta la vicenda dell'Achille Lauro, la nave da crociera italiana che nel 1985 fu sequestrata da un commando del Fronte di Liberazione della Palestina. Durante quel sequestro, Leo Klinghoffer, un ebreo disabile fu ucciso e il corpo buttato in mare.

Lo spettacolo di John Adams è controverso. Alcuni critici lo considerano un capolavoro. Altri, invece, ritengono che sia un'apologia del terrorismo, così attento nel capire le motivazioni politiche ed esistenziali dei membri del commando da diventare quasi giustificatorio delle loro azioni; un'empatia che diventa aderenza e che, secondo i più critici, trasforma il dramma in un'opera antisemita.

I cartelli che hanno portato i contestatori dicevano "Vergogna" e "Il terrorismo non è arte".  Alcuni di loro si sono presentati con delle sedie a rotelle, era la stessa condizione di  Klinghoffer quando è stato ucciso, colpevole di essere ebreo e americano.  Altri portavano dei fazzoletti macchiati di rosso per simboleggiare il sangue versato.

Le proteste erano attese. Il Metropolitan Opera aveva deciso di aumentare le misure di sicurezza. Molti i poliziotti mandati per gestire la protesta. Anche dentro la sala, durante lo spettacolo, ci sono state contestazioni. Uno spettatore è stato accompagnato fuori dopo aver urlato diverse volte: "La morte di Klinghoffer non verrà mai dimenticata". Altri sono usciti spontaneamente poco dopo la scena che rappresentava la sua uccisione. 


L'opera è del 1991, scritta dal compositore americano John Adams sulla base di un libretto della poetessa Alice Goodman. Appena messa in scena, venne criticata, ma poi le acque si calmarono. Ci furono rappresentazioni a Londra, in California e anche a New York, ma non ci furono grandi proteste.

Ora, invece, ma arriva a New York in un momento particolare, quando le vicende mediorientali rendono gli animi più sensibili e la comunità ebraica negli Stati Uniti si trova alle prese con i numerosi atti di antisemitismo in Europa seguiti alla recente guerra di Gaza e al sorgere dell'Isis. È stato lo stesso soggetto del dramma ad aver acceso gli animi e a creare due schieramenti: uno pro e l'altro contro.

Rudolph Giuliani, l'ex sindaco di New York, ha detto che "La morte di Klinghogfgfer" offre una visione distorta della storia. Ed è per questo che l'ha criticata.  Ma, al contrario di altri, Giuliani non ne ha chiesto la censura. Bill De Blasio, l'attuale sindaco, invece, difende il diritto del Metropolitan Opera a mandare in scena lo spettacolo.

L'Anti Defamation League, l'assocazione ebraica, aveva invece chiesto al Met di di cancellare l'opera dal cartellone. Il responsabile del Metropolitan, Peter Gelb aveva risposto con un compromesso: eseguire "La morte di Klinghoffer" a teatro e cancellare la trasmissione della prima nelle decine di teatri sparsi per il mondo collegati al Met.

Le Lega aveva accettato il compromesso. Ma, questa soluzione invece che gettare acqua sul fuoco aveva scaldato ancora di più gli animi. John Admas si era infuriato aveva parlato di censura. Al contrario, altre associazioni ebraiche avevano visto in questa decisione la conferma della pericolosità dell'opera.

Alla fine si è arrivati alla prima al Metropolitan. E alle previste proteste.

Le proteste al Metropolitan Opera

EPA/PETER FOLEY
Proteste al Metropolitan Opera

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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