Quattro buoni motivi per non leggere il libro di Hillary Clinton
Il nuovo libro di Hillary Clinton (Getty imagines/ Andrew Burton)
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Quattro buoni motivi per non leggere il libro di Hillary Clinton

Osannata dai democratici, la nuova autobiografia della ex First Lady è stata invece stroncata da molti critici

Sean Brennan è stato dodici ore in coda per parlare cinque secondi con Hillary Clinton. Tutta la notte davanti alla libreria Barnes & Noble di Manhattan per un suo autografo su di una copia del libro Hard Choices , l'ultima fatica letteraria dell'ex segretario di stato. Brennan non era da solo in questa sua veglia notturna.

Altri fans hanno fatto la stessa cosa. Hillary attesa e osannata come una rock star. Sembra essere un buon viatico per la sua corsa alla Casa Bianca. Hard Choises è uno dei libri più attesi e pubblicizzati dell'anno. Tante gustosi retroscena e una chiara visione politica degli Stati Uniti e del mondo. In realtà, molti critici l'hanno stroncato. Ci sono almeno quattro buone ragioni per non comprarlo e per non leggerlo.

E'un'operazione politica

C'era qualche dubbio? No. Il libro è un elemento della narrazione che poi Hillary utilizzerà durante la campagna elettorale per la presidenza. Il periodo contemplato è quello in cui lei ha ricoperto il ruolo di Segretario di Stato. Ed è un'inevitabile autoassoluzione. Sfiorata dallo scandalo dell'attentato di Bengasi ( l'attentato in cui sono morti tre americani, tra cui l'ambasciatore Stevens), la Clinton se la sfanga dicendo che non era compito del Dipartimento di Stato mettere in stato di sicurezza il consolato Usa nella città libica. Sul resto, il racconto dell'ex First Lady riserva pochissime sorprese, qualche anneddoto, ma nessuna vera rivelazione.

E'un libro noioso

Il secondo motivo per non leggerlo è proprio questo. La verità è che Hard Choises è una “noia senza alcun brivido, alcuna novità”, come ha scritto il notista della rivista on line Politico, Mike Allen. “E'stata così attenta a non dire nulla che potesse comprometterla da apparire una donna la cui intera esistenza sia stata condizionata dalla politica”. Alla fine, nel suo libro, tutti quanti ne escono abbastanza bene. Alla fine, in realtà, lei è quella che ne esce meglio. Il suo autoritratto è perfetto. Per continuare la sua carriera politica

E'un libro inutile

Secondo Isacc Chotizer, critico del New Republic, Hard Choise è un libro “apatico”. Non ha energie. Non le trasmette. E'tutto improntato sul low profile: come un budino preparato con ingredienti dietetici. E'scritto con l'idea di impegnare il lettore sulla distanza, sulla lunghezza, ma non sulla profondità. Non può essere altrimenti, visto la volontaria mancanza di energie. Vuoi vedere che rischia di diventare un autogol?

E'un libro accompagnato da un sacco di gaffes

Per il lancio del volume, Hillary Clinton ha fatto numerose interviste. E non pochi sono stati i piccoli passi falsi. In una di queste ha parlato del periodo immediatamente dopo l'uscita dalla Casa Bianca, dopo 8 anni di presidenza del marito Bill. Hillary ha detto che in quel momento erano una coppia sul lastrico. Non avevano più un dollaro. Su queste dichiarazioni si è scatenata l'ironia di molti. Soprattutto perchè molti si sono ricordati del fatto l'ex presidente e l'ex First Lady sono diventati milionari grazie ai discorsi e alle conferenze pagate di 200.000 dollari a botta.

Infine, Hillary Clinton dice e non dice. Usa il libro per lanciare al sua campagna per il 2016, ma non annuncia in modo chiaro la sua intenzione di diventare il primo presidente donna nella storia degli Usa. Davanti a lei ci sono ancora difficili decisioni da prendere. Vedremo quali scelte farà. Ad ogni modo, per capirlo non sarà obbligatorio leggere il suo libro. Anzi.

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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