L'America rischia il default per la riforma sanitaria di Obama
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L'America rischia il default per la riforma sanitaria di Obama

Dietro lo scontro che ha portato allo shutdown, c'è la volontà dei repubblicani di fermare la legge a ogni costo

La malandata corazzata di Barack Obama e gli usurati vascelli dei repubblicani sembrano sulla rotta di collisione, ma se dovessero scontrarsi veramente, se dopo lo serrata del governo Usa si dovesse arrivare anche al default (tecnico), a naufragare sarebbe l'America.

Dopo una settimana di chiusura degli uffici governativi, con quasi un milione e mezzo di dipendenti pubblici senza paga o senza lavoro, il braccio di ferro tra la Casa Bianca e il Congresso non si è ancora concluso. Le nubi sono sempre più fosche all'orizzonte.

La situazione rischia di peggiorare

John Boehner, lo Speaker della Camera, il leader repubblicano in prima fila, in una intervista televisiva ha detto che non sa proprio quando terminerà la serrata. Non ci sono intese in vista sui fondi federali. Soprattutto, Boehner ha affermato che è Obama ad avere il cerino in mano rispetto alla questione del debito.

Le parti in causa devono trovare un accordo anche su questo fronte. Si avvicina, infatti, la data del 17 ottobre, giorno entro il quale dovrà essere approvato dal Congresso un innalzamento del debito statale o verrà dichiarata bancarotta (tecnica) con le conseguenze del caso: le fibrillazioni sui mercati, le ripercussioni sull'economia, la possibilità che ci sia una nuova recessione , simile a quella del 2008. In questo momento, l'intesa sembra essere molto lontana.

Il braccio di ferro sulla Riforma Sanitaria

Il Segretario al Tesoro Jack Law è stato molto diretto: "Il Congresso sta giocando con il fuoco. Un default sarebbe senza precedenti e le sue conseguenze potrebbero essere catastrofiche". Dello stesso parere sono anche autorevoli economisti. "Se non trovano un accordo, gli effetti della bancarotta saranno pagati dalle future generazioni"  ha affermato Mark Zandi, analista dell'agenzia di rating Moody's.

Ma John Boehner va avanti. Ha ripetuto che i repubblicani non voteranno alcuna legge che alzi il tetto del debito. A meno che Barack Obama non accetti di intervenire sulla sua Riforma Sanitaria, apportando le modifiche richieste dal Grand Old Party; cambiamenti che, di fatto, nell'immediato, bloccherebbero l'attuazione della riforma e, sul medio, lungo periodo, tagliando i fondi, ne svuoterebbero la portata, condannandola, infine, all'estinzione.

Solo se Obama dovesse accettare queste condizioni, solo se facesse marcia indietro, i repubblicani si siederebbero a un tavolo per  discutere del debito. Ma, il presidente non ha alcuna intenzione di farlo. Ha puntato il dito contro il GOP sul Congresso per la serrata e scommette sul fatto che John Boehner stia bluffando sul default.

Potrebbe avere ragione, ma questo gioco potrebbe sfuggire di mano. C'è il rischio che nessuno riesca più a manovrare in un quadro politico impazzito, fatto di variabili e incognite, in un Congresso dove lo stesso Boehner potrebbe non essere più in grado di controllare le sue variagate truppe e riportarle all'ordine dopo averle scagliate contro ogni intesa con la Casa Bianca

Un simbolo da abbattere

Il vero obiettivo è quello: la Riforma Sanitaria. Raramente una legge è stata così osteggiata come quella così tanto voluta da Barack Obama, ma renderla inefficace sarebbe una grande vittoria (o rivincita) per i repubblicani. Per il fronte conservatore, si tratta di una battaglia sia ideologica sia politica.

La riforma è vista come il simbolo dell'America "socialista" di Obama, un passepartout utilizzato per una modifica sostanziale della stessa democrazia americana. Per questo, dopo la vittoria di Obama per il secondo mandato, gruppi di pressione, think tanks, singoli personaggi della galassia ultra conservatrice si sono mossi per bloccare a tutti i costi l'attuazione della riforma. Era (è) il bastione da cui l'esercito conservatore avrebbe lanciato la sua controffensiva.

Il New York Times ha pubblicato un articolo in cui racconta chi ha dato il via a questa strategia di attacco alla Riforma Sanitaria, una strategia che (è stato deciso) sarebbe passata anche attraverso una serrata del governo.

Gruppi come i Tea Party Patriots, o come l'Americans for Prosperity and FreedomWorks, o come l'Heritage Action (il braccio politico dell'Heritage Foundation, uno degli istituti di ricerca conservatori più prestigiosi); singole personalità come i fratelli Charles e David Koch, i miliardari che da anni finanziano tutte le attività anti Obama, si sono ritrovati in un network che ha spinto poi i repubblicani al Congresso a mettere nel mirino la legge sanitaria di Obama. Anche a costo di arrivare alla serrata.

I rischi per i repubblicani

Cosa che poi è avvenuta. Il GOP ha chiesto a Obama di bloccare la riforma, ma questo non è avvenuto. Se dobbiamo spendere dei soldi federali, non lo facciamo per questa legge ma per altri cose- gli hanno detto. Lui è rimasto sulle sue posizioni ed è arrivato lo shutdown. E ora, il gioco rischia di ripetersi per il default.

I repubblicani sono convinti che questa loro battaglia porterà i suoi frutti. Metteranno in scacco Obama e riconquisteranno il consenso degli americani. I sondaggi sono chiari: metà dell'opinione pubblica è tuttora contraria a quella legge, ai costi personali e collettivi che comporta. Per il GOP, dunque, questa è la chiave di volta per riguadagnare terreno nella società americana.

Ma, il gioco è molto rischioso. Gli effetti dello shutdown hanno alienato molte simpatie al Congresso; alcuni sondaggi dicono che una buona percentuale degli intervistati apprezza come si sta muovendo Obama, mentre altri affermano che il GOP rischia di perdere molti seggi alle prossime elezioni di Medio Termine. Ed è facile pensare che se si dovesse arrivare al default (tecnico), i repubblicani sarebbero ancora di più nel mirino.

Ma, la macchina è ora in moto. Dopo i mesi di sbandamento seguiti alla sconfitta alle presidenziali, il fronte conservatore ora si sta ritrovando unito su di una battaglia come questa. Scommettono sul fatto che il tentennante Obama faccia il muso duro, ma poi, alla fine, davanti allo spettro del default, accetti le condizioni dei repubblicani. La Riforma Sanitaria, l'ultima trincea del Grand Old Party. Riusciranno la Casa Bianca e il Congresso a fermarsi prima della collisione, uno scontro che potrebbe far naufragare l'America?

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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