Colorado: il libero stato della marijuana
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Colorado: il libero stato della marijuana

Dal primo gennaio 2014 è aperto il primo negozio per la vendita legale di marijuana per uso personale. E'il primo passo verso la legalizzazione in altri stati?

Brandon Harris ha guidato per 1200 miglia, quasi 17 ore, per arrivare a Denver all'alba del primo giorno dell'anno. Ora è in piedi, in fila, con altre decine di persone che aspettano il loro turno. Risponde ai giornalisti che, numerosi, si accalcano attorno all'ordinata schiera di clienti del primo negozio specializzato in vendita di marijuana della capitale del Colorado. Dice che valeva la pena fare un lungo viaggio per assistere a questa inaugurazione. Non solo per la simbologia del momento, ma anche e soprattutto perché "qui, vendono roba buona, non come quella schifezza messicana che troviamo in Ohio". Brandon non è l'unico ad avere fatto migliaia di miglia in macchina per raggiungere Denver. C'è anche Andre Barr. Arriva dal Michigan e dovrà aspettare quache ora prima di poter acquistare la sua bustina di erba: "Non mi importa fare la fila, l'importante è esserci." Il primo cliente, immortalato dalle telecamere, è sempre un "forestiero" un giovane di Boston

 

Il "turismo della Marijuana" è uno degli effetti previsti della nuova legge sulla legalizzazione di questa droga. Il Colorado diventa uno stato pilota. Non solo negli Usa (dove in altri 18 stati è previsto l'uso legale per motivi terapeutici), ma a livello mondiale. Con una legislazione più aperta rispetto all'Olanda e in anticipo, come messa a regime, nei confronti dell'Uruguay, dove le nuove norme sull'"erba di Stato" saranno attuate entro il prossimo aprile. In Colorado, si possono avere piante di marijuana nelle case private, si può girare con una dose personale (un'oncia)  e si può acquistarla nei negozi. Il consumo è stato equiparato a quello dell'alcool, e quindi, l'unica restrizione è la proibizione a fumare in luoghi pubblici.

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La prima pietra è stata posta il 6 novembre del 2012. Mentre l'America rieleggeva Barack Obama, gli elettori del Colorado approvavano con un referendum la nuova legge sulla legalizzazione. E'stato poi il governatore dello stato, il democratico John Hickenlooper a dare una spinta alla normativa che ha portato con l'inizio del nuovo anno all'apertura di 24 negozi di marijuana in tutto il Colorado, per lo più a Denver. La sua azione non è stata una sorpresa. Quando era sindaco della capitale dello stato (per quasi un decennio, dal 2003), Hickenlooper aveva deciso di depenalizzare il possesso di marijuana e in precedenza aveva avuto un importante ruolo per dare vita alla normativa che ne prevedeva l'utilizzo per scopi terapeutici.

John Hickenlooper è un personaggio che incarna bene quel microcosmo della politica americana che è il Colorado, un territorio che sembra contenere buona parte delle tendenze e delle contraddizioni della società Usa: città molto liberal e centri rurali molto conservatrici. Da questo punto di vista oltre che essere uno Swing State (uno stato in bilico per le presidenziali) è anche uno stato di frontiera. Dopo che per tre decenni (a parte Clinton), gli elettori  avevano scelto candidati repubblicani, nel 2008 e quattro anni più tardi, hanno deciso di dare la loro fiducia a Barack Obama. Se nel 2012, è rimasto alla Casa Bianca, molto lo deve alla massa di nuovi immigrati, di giovani e di donne che lo hanno votato in Colorado. Gli stessi elettori che hanno detto si, quello stesso giorno, al referendum sulla marijuana legale. E che, siano stati degli apripista lo si comprende dal fatto ormai la maggioranza degli americani vorrebbe seguire il loro esempio, come ha certificato un recente sondaggio.

Un affare per le casse dello stato

Le lunghe code davanti agli stores della droga già dicono che per le casse del Colorado, la vendita di droga sarà un manna economica. Non ci sarà solo il "turismo dell'Erba", ma anche i guadagni sulla tassazione del prodotto venduto. Si aggira attorno al 25%. I proprietari privati delle rivendite stabiliscono i prezzi al pubblico anche sulla base di quante tasse devono pagare. Quando negli anni scorsi venne introdotto l'uso per scopi terapeutici, i prezzi del mercato nero crollarono di colpo. Si passò da una media di 60-50 dollari a 25 dollari per l'acquisto di una dose: Ora, con la legalizzazione, la tendenza sembra essere contraria. I prezzi tornano a salire e i primi clienti dei negozi di Denver hanno pagato anche 70 dollari per un ottavo di oncia. E'probabile  che con il passare del tempo, i prezzi si stabilizzeranno verso il basso. La nuova industria della marijuana del Colorado avrà guadagni dalla produzione e dalla vendita del prodotto.

 

Ma il business sarà soprattutto per le casse dello stato. Si parla di un paio di miliardi di dollari in cinque anni, che verranno destinati a scuole e altre infrastrutture del Colorado. Secondo uno studio, se la marijuana venisse legalizzata in tutti gli Stati Uniti, il fisco federale guadagnerebbe quasi nove miliardi di dollari all'anno. Sarebbe un affare, visto anche i risparmi che verrebbero fatti abbandonando la politica di repressione dell'uso personale e i suoi costi: poliziotti, controlli, inchieste, arresti, detenzioni in carcere.

Le altre leggi del Colorado

Che il governatore John Hickenlooper sia un politico in sintonia con la nuova America di Obama lo si comprende anche dalle altre leggi che ha promosso. Quando era sindaco di Denver lanciò la campagna "Mai più senzatetto", per non avere più homeless in città entro una decina di anni. Da governatore ha spinto su norme per la riduzione dei gas serra e, dopo la strage di Newtown, per un più severo controllo delle armi. Ora arrivano gli stores della droga. Colorado, stato libero della marijuana, (forse) nuova frontiera americana.

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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