L'omaggio di Obama a Nelson Mandela
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L'omaggio di Obama a Nelson Mandela

Decine di capi di stato e di governo allo stadio di Soweto per ricordare Madiba. Il presidente lo ha definito un gigante della storia

Mai prima di ora, neppure forse durante le assemblee generali dell'Onu, tanti capi di stato e di governo, di istituzioni mondiali, di personalità e leader, si erano ritrovato tutti insieme. Lo hanno fatto per ricordare Nelson Mandela. Nello stadio di Soweto, sotto la pioggia, gremito da migliaia di persone, si è svolta la lunga cerimonia in omaggio del leader della lotta contro l'apartheid. Se mai ce ne fosse stato bisogno, la portata del suo esempio e del suo messaggio universale, la grandezza della sua figura hanno preso forma in questo rito collettivo, dove i governanti provenienti da ogni parte del globo, da 91 paesi, si sono seduti uno accanto all'altro, e di fronte alle centinaia e centinaia di sudafricani che fin dalle prime ore del mattino affollavano le tribune dello stadio.

Tra canti e ricordi, tra le preghiere dei rappresentanti delle religioni presenti, tra le parole degli oratori, la cerimonia è durata più di quattro ore. Jacob Zuma, il presidente sudafricano, è stato fischiato più volte quando inquadrato dai maxischermi. Un'ovazione, invece, per Barack Obama, il leader più festeggiato. Che ha tenuto il discorso più lungo. Prima di parlare, il presidente americano è salito sul palco e - a sorpresa - ha stretto la mano a Raul Castro. Un segnale di distensione. Poi, però, durante il discorso, Obama non è stato diplomatico nel dire che anche in quello stadio erano presenti leader che omaggiavano Nelson Mandela e poi, invece, nei loro paesi, opprimono le libertà individuali.

Il discorso di Barack Obama è stato intenso. Ha paragonato Nelson Mandela a Ghandi a e Martin Luther King ("E'stato l'ultimo grande liberatore del XX°Secolo ed è stata un'icona a livello mondiale" ) e ad Abraham Lincoln ("Seppe tenere insieme il suo paese che rischiava di spaccarsi"). Madiba ispiratore, anche delle scelte del presidente americano ("Io e Michelle abbiamo beneficiato delle battaglie di Mandela per i diritti civili. Negli Stati Uniti e in Sudafrica c'è voluto il sacrificio di innumerevoli persone per risolvere la questione del razzismo"). Un uomo, ha detto Obama, che è riuscito a liberare i prigionieri, ma anche i loro carcerieri, un esempio per le future generazioni del Sud Africa e del mondo.

Obama ha terminato il suo discorso con i famosi versi della poesi Invictus, tra gli applausi della folla e la standing ovation di molti degli illustri partecipanti alla cerimonia

 

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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