Afghanistan: il prigioniero americano torna a casa e i talebani fanno festa
Barack Obama con i genitori del sergente Bowe Bergdahl annuncia la liberazione del soldato (Getty Imagines/ Mandel Ngan)
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Afghanistan: il prigioniero americano torna a casa e i talebani fanno festa

Tutti felici per la liberazione del sergente Bowe Bergdahl dopo anni di prigionia. Compresi i talebani: cinque dei loro capi più pericolosi lasciano Guantanamo

L'ultimo prigioniero di guerra americano torna a casa. Cinque anni in mano ai talebani in mezzo alle montagne afghane, sessanta mesi trascorsi con il nemico, sospeso tra la vita e la morte, mille e ottocento giorni senza sapere se avrebbe rivisto il suo Idaho: quando l'elicottero della Forze Speciali lo ha preso al punto stabilito e lui si è reso conto che si trovava in mezzo ad americani, con tutta probabilità, Bowe Bergdahl avrà pensato a tutte le paure e a tutte le speranze che lo hanno accompagnato nel lungo periodo della prigionia.

L'annuncio della sua liberazione è stato dato da Barack Obama nel Giardino delle Rose della Casa Bianca. Il presidente aveva accanto a sé i genitori di Bowe, entrambi impegnati per anni a tenere alta l'attenzione sul caso di loro figlio. Non volevano che venisse dimenticato laggiù. Così è stato. Le trattative per la sua liberazione sono durate molto e sono andate avanti a singhiozzo, con numerosi stop and go. Alla fine, l'uomo che era uscito dall'accampamento che la sua unità aveva costruito nella provincia di Paktika, nei pressi del confine con il Pakistan, e che non era più rientrato, ha ritrovato la via di casa dopo uno scambio di prigionieri con i talebani.

I talebani esultano e le polemiche per Obama aumentano

Tutti felici, dunque. Anche i talebani. E molto. Se l'America festeggia, anche loro possono farlo. Il prezzo per la libertà di Bergdahl è stato il rilascio di cinque dei loro capi più pericolosi detenuti a Guantanamo. Nell'annunciare il ritorno a casa dell'ultimo prigioniero americano, Barack Obama ha omesso di fornire i particolari più controversi dell'accordo con il nemico. Cosa che non è sfuggita invece ai suoi oppositori politici. I repubblicani sono scatenati. Secondo alcuni deputati e senatori del GOP, Obama ha violato la legge: ha dato il via libera al ritorno in Afghanistan dei leader talebani senza chiedere il permesso del Congresso, come invece indica la normativa approvata proprio da Capitol Hill. La Casa Bianca non ha rispettato i patti.

Le perplessità sono aumentate quando è stata diffusa le lista dei cinque. Sono tutte figure molto importanti per i talebani e sono personaggi che hanno forti legami con Al Qaeda. Ora che tornano in Afghanistan possono tornare a essere una vera e propria minaccia per la sicurezza americana. Il governo di Washington ne è ben consapevole, ma Obama voleva chiudere la partita di Bowe Bergdahl. Era troppo importante riportarlo in patria pochi giorni dopo aver annunciato le date del disimpegno americano da Kabul. La Casa Bianca spera che lo scambio con i cinque sia inteso come un segnale di pace per il futuro. Il messaggio ai talebani è: staccatevi del tutto da Al Qaeda, non minacciate gli Usa e vi lasceremo in pace in Afghanistan.

I cinque capi dei talebani

Ma i talebani lo recepiranno? Molti dubbi sorgono quando si legge l'elenco dei cinque rilasciati. Mullah Mohammad Fazl è uno dei capi miltari dei talebani. E'sulla lista dell'Onu per crimini di guerra. Ha collaborato con tutti i più importanti gruppi armati jihadisti ed è stato un forte alleato di Abdul Hadi al Iraqi, uno dei capi di Al Qaeda a Bagdad. Mullah Norullah Noori ha una biografia simile. Anche lui ricercato dalle Nazioni Unite per crimini di guerra per l'uccisione di migliaia di sciiti, ha lavorato a stretto contatto con il network terroristico di Osama Bin Laden ben prima dell'11 settembre.

Abdul Haq Wasiq, invece, era il vice ministro della sicurezza del regime dei talebani prima dell'invasione americana del 2001. Secondo alcune fonti ha avuto un ruolo nel raccogliere notizie di intelligence utili ad Al Qaeda prima dell'attacco alle Torri Gemelle. Khairullah Khairkhwa è stato governatore della provincia di Herat e ministro degli interni. Molto vicino al Mullah Omar, fu protagonista degli accordi con gli iraniani in funzione anti americana dopo l'inizio della guerra in Afghanistan.
Mohammed Nabi è stato invece uno dei più audaci capi militari dei talebani, protagonista di numerose operazioni contro le truppe occidentali, alleato dei gruppi armati jihadisti.

L'America festeggia il ritorno a casa di Bowe Bergdahl. ma può essere contenta della liberazione dei cinque leader talebani?

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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