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A Nizza un'agenzia di finanza islamica: la rivolta dei cittadini

L'inaugurazione della nuova filiale di NoorAssur il 14 luglio, a un anno dall’attacco kamikaze dell’Isis. “È una provocazione”, grida la città

A Nizza apre la filiale di un’agenzia assicurativa di “finanza islamica”, la NoorAssur, la prima in Francia per numero di adesioni. La sede sarà in Boulevard Carnot n.8, a cinque chilometri e 500 metri esatti di distanza dall’inizio della Promenade des Anglais. Di più: la data prevista per l'inaugurazione è il 14 luglio, festa nazionale francese, giorno in cui si ricorda la presa della Bastiglia ma anche il giorno in cui, esattamente un anno fa, proprio sulla Promenade, un commando dell'Isis uccise 86 persone innocenti, tra cui alcuni bambini che assistevano alla festa e ai fuochi d’artificio.

I residenti hanno subito scatenato una rivolta e si sono riuniti in un comitato di quartiere già da maggio, con petizioni e raccolte di firme contro quell’insegna che per loro rappresenta una provocazione. A sostenerli anche il Comune.

Cosa è successo

L’agenzia NoorAssur ha aperto le sue prime filiali in Francia, nel 2013 a Chelles, Melun en Seine-et-Marne, Nantes, Annemasse, Bordeaux e ora a Nizza. La sua missione è di aprire 58 sportelli entro il 2018. Nonostante le vetrine di Nantes e quella di Chelles abbiano subito intimidazioni e minacce di morte, la NoorAssur non si è arresa.

A Nizza i problemi sono iniziati già a maggio quando comparve l’insegna “Islamic Finance”. I residenti hanno subito scritto al Comune, invocando il rischio per l’ordine pubblico, fino a lanciare una petizione il 10 giugno scorso per far cambiare l'insegna dichiarata "oltraggiosa". Il comune di Nizza ha approvato la delibera, chiedendo il cambio dell’insegna, "per gravi rischi di ordine pubblico a cui si sarebbero esposti sia il personale sia i clienti dell’istituto", citando l’esempio di Nantes e di Chelles dove, rispettivamente, erano state spaccate le vetrine ed erano arrivate minacce di morte.

L’azienda ha risposto accusando il comune di discriminazione razziale.

L'escalation è stata immediata. La stessa amministrazione si è rivolta al tribunale amministrativo francese con due lettere di cui la seconda datata 12 giugno per "presunte violazioni del codice urbanistico (da parte della NoorAssur) per gli standard di accessibilità per persone disabili" indicando anche "che l’apertura di tale sportello proprio il 14 luglio comporta un alto rischio di ordine pubblico che turba la cittadinanza, proprio a causa degli eventi che hanno avuto luogo lo scorso anno, con l’attacco kamikaze” e ribadendo i rischi per il personale e per i clienti.

La protesta continua

“Manifesteremo ogni giorno se necessario”, ha dichiarato Jean-Michel Bidart, presidente del comitato di quartiere dei cittadini di Nizza. “Stiamo raccogliendo le firme. Siamo oltre le rosee prevedibilità. Dopo il 14 luglio scorso non possiamo accettare di vedere visualizzata l’insegna “Islamica” che apre i battenti proprio quando noi celebriamo i nostri morti, a pochi chilometri di distanza dalla strage di 86 innocenti".

La finanza islamica

Le agenzie assicurative di finanza islamica in Francia sono tantissime: la Chaabi Bank, la Swiss Life, la Salam Epargne & Placement e la NooorAssur. La “finanza islamica” si basa sul concetto della Sharia del Corano.

È un’agenzia di mutuo soccorso e assistenza, che avviene attraverso donazione arbitraria dei singoli individui. La donazione ha un fondo comune, e a differenza di quella occidentale, non vi è scadenza. È un’assicurazione di mutua assistenza, dove ogni islamico versa una donazione, senza vincolo, ma a beneficio della collettività, versata in un fondo comune che viene elargito in caso di necessità agli aderenti di tale agenzia. Il tutto viene vigilato dai saggi della legge islamica della Shariah, che ottemperano alla legge, secondo i versi del Corano.

Tre i principi capitali: il divieto di chiedere interessi (riba), considerati una forma di usura; la condivisione dei rischi e dei profitti tra creditore e debitore e, infine, l'obbligo di appoggiare tutte le transazioni finanziarie su di un attivo reale, e ciò in teoria esclude il ricorso a prodotti derivati.

Secondo i precetti del Corano, il denaro non può quindi stare fermo e generare altro denaro. Per crescere deve essere investito in attività concrete e produttive (come ad esempio gli immobili). Le banche islamiche si distinguono così in modo sostanziale dalle banche occidentali. Ad esempio, piuttosto che concedere un mutuo a una persona che vuole comprare una casa, riscuotendo in cambio un interesse sul prestito, la banca acquista direttamente la casa e poi la concede in affitto al cliente, che si impegnerà a versare la cifra corrispondente in più rate mensili, pagando una commissione sul servizio ottenuto. Quando avrà pagato tutte le rate, il cliente diventerà il proprietario della casa.

I migliori mercati finanziari islamici che finanziano tali agenzie assicurative, secondo il report diffuso dallo State of the global Islamic economy 2016/17 sono: Iran, Arabia Saudita, Malesia, Stati Arabi Uniti, Kuwait, Qatar e Bahrein.  Molti di questi Paesi, senza nascondersi dietro a un dito, finanziano il terrorismo islamico.

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Anna Germoni