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Macron, Gentiloni e l'asse Italia-Francia

Sul tavolo dell'incontro tra i due leader il dossier Fincantieri-Stx, lo sblocco della Tav e la politica europea

Certo, al centro dell'incontro c'era il tema dell'operazione Fincantieri-Stx, ma sul tavolo di Lione intorno al quale si sono seduti il premier italiano Paolo Gentiloni e il presidente francese Emmanuel Macron c'è stato molto di più: dalla Tav al futuro dell'Europa.

Il via libera alla Tav

Della soluzione su Fincantieri-Stx abbiamo parlato qui. Ma l'incontro del 27 settembre a Parigi ha messo la parola fine anche al blocco della Tav da parte della Francia. "È stata confermata con chiarezza l'importanza strategica della linea ferroviaria Torino Lione che risponde alla necessità della sostenibilità del trasporto. Verrà costituito un tavolo dei due Ministeri, con il commissario del corridoio Mediterraneo, Jan Brinkhorst, per seguire l'andamento delle coperture finanziarie e dei finanziamenti europei" ha dichiarato il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, che ha partecipato al bilaterale Italia Francia e ha ricordato che per parte italiana i lavori procedono e che "il percorso di finanziamento a copertura dell'opera è sostanzialmente completato con le risorse per primo e secondo lotto fino al 2022".

L'asse Italia-Francia

In un momento di debolezza europea, sia Macron sia Gentiloni hanno voluto rafforzare l'asse tra i due paesi mediterranei. Al punto che il presidente francese si è spinto ad immaginare un "Trattato del Quirinale" con l'Italia sulla falsa riga del trattato dell'Eliseo con la Germania per una cooperazione rafforzata tra Roma e Parigi. E sul bilancio comune così come su un impegno per lavoro e investimenti a Lione arriva il completo via libera italiano a lavorare insieme.

E l'avvio del progetto per una partnership Fincantieri-Naval group con l'obiettivo di un colosso mondiale di difesa navale e militare potrebbe essere un passo per facilitare la difesa comune. Ed è anche per favorire, a partire dal vertice di venerdi' a Tallin l'avvio dell'agenda dei "paesi ricostruttori", come dice Macron prendendo spunto dalla sua road map indicata alla Sorbonne, che nei colloqui del summit di Lione si evita con cura la vicenda Tim-Vivendi. "Non è politica di Stato, dobbiamo essere modesti", mette in chiaro il presidente francese separando la vicenda Fincantieri dal contenzioso dell'Italia con la società telefonica francese che potrebbe spingere il governo a usare il golden power. Anche il presidente del consiglio italiano, d'altra parte, ci tiene a tener divisi i due dossier, come dimostra il rinvio a domani dell'ultima riunione del Comitato interministeriale. "Sono aziende private a cui chiediamo solo il rispetto delle leggi italiane e delle regole europee, in Italia come in Francia", chiarisce Gentiloni.

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Redazione