La storia del Ku Klux Klan
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La storia del Ku Klux Klan

Anonymous ha smascherato i nomi di decine di persone aderenti al Ku Klux Klan. E'solo l'inizio, promettono. Ma quale è la storia del clan?

Le origini del Clan

Militanti del Ku Klux KlanGetty Imagines /Henry Guttmann

Fondata nel 1866 da un gruppo di veterani confederati della Guerra Civile, il Ku Klux Klan fu la risposta dei bianchi del sud degli Stati Uniti all'Era di Ricostruzione del Partito Repubblicano, il partito di Abramo Lincoln. La prima apparizione del clan fu a Pulanski, nel Tennessee. Il nome deriva dalla parola greca "Kyklos" che siginifca cerchio. Nell'estate del 1867, le varie sezioni del KKK si diedero appuntamento per definire gli obiettivi dell'otaganizzazione e fondare quello che venne chiamato "L'impero invisibile del Sud". L'ex generale dell'esercito confederato Natahn Bedford Forrest fu scelto come il primo leader del clan. Il "vecchio" mondo sudista voleva sopravvivere dopo la sconfitta nella guerra civile. Il sud era stato diviso in cinque distretti militari, ognuno dei quali avrebbe dovuto sottostare alle legig sulla ricostruzione che prevedevano l'accesso alla vita pubblica (e quindi anche al voto per i maschi) dei neri. Il clan voleva impedire che questo avvenisse. 

La violenza nel sud

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Il Klu Klux Klan passò all'azione. La violenza e l'intimidazione nei confronti dei repubblicani e dei neri divenne lo strumento per impedire che venissero applicate le norme del Reconstruction Act. L'obiettivo era di restaurare la supremazia bianca negli stati del Sud. Nacquero altre organizzazioni simili al clan come i White Brotherhood e la White Camelia. Almeno il 10% dei neri eletti per le assemblee costituenti negli stati meridionali furono soggetti alla violenza dei cavalieri del clan; sette di loro vennero uccisi. I repubblicani bianchi e le istituzioni nere come le scuole e le chiese riservate agli afroamericani furono attaccate. Nel 1870, il clan era presente in tutti gli stati meridionali. I gruppi erano sempre più numerosi e violenti. Nel 1871, 500 uomini mascherati assaltarono la prigione di stato in South Carolina e linciarono otto neri. Il clan aveva trovato molti proseliti. Se prima erano solo i piccoli proprietari terrieri a farne parte, in una seconda fase il cerchio si allargò per comprendere anche i commericanti, liberi professionisti, sacerdoti delle chiese locali, uomini di legge. Molti politici fecero capire di avere in simpatia il clan. Diversi di loro si rifiutarono di prendere posizione contro le violenze. A Washington iniziarono a capire che il fenomeno si stava espandendo e stava diventando pericoloso. Il Congresso varò una serie di provvedimenti che sfociarono nel KU Klux Klan Act del 1871. Fu Ulysses S. Grant a dare la spinta finale della repressione. In cinque anni, la crescita  del fenomeno venne fermato, anche se non venne eliminato del tutto.

Le rinascite del Clan

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Nel 1915 ci fu una rinascita del Ku Klux Klan. Furono diversi i fattori che contribuirono al fenomeno. Prima tra tutti le grandi ondate d'immigrati che nel primo decennio del '900 si riversarono negli Usa. Se prima, solo il nero (o il repubblicano) era il nemico, ora anche gli stranieri diventavano oggetto della battaglia del clan. E, accanto a loro anche gli ebrei e i cattolici. Nel sud degli Usa, la supremazia bianca era protestante e non papista. Poi, intervenne un altro fattore: la rivoluzione bolscevica. La paura che anche in America si potesse creare una situazione simile a quella che si era verificata in Russia fece ingrossare le fila del clan. Negli anni'20, il KKK raggiunge il suo apice: ben quattro milioni di persone ne facevano parte. Fu la Grande Depressione a provocare il secondo declino dell'organizzazione. Nel 1944, di fatto non esisteva più. Tornò in auge negli anni'60, in risposta al movimento per i diritti civili e politici dei neri americani. Tornò anche la violenza: gli omicidi, gli attentati, i linciaggi e i pestaggi nei confronti degli attivisti neri. Nel 1965, il presidente Lyndon Johnson tenne un discorso per condannare il clan. Il clan fu protagonista dell'assassinio di tre attivisti per i diritti dei neri , la cui storia è raccontata nel film Mississippi Burning. Anche negli anni'70 e '80 ci furono episodi di violenza, ma grazie a una diminuzione delle tensioni razziali e all'azione delle associazioni per i diritti umani che portarono più volte nei tribunali americani i membri del clan, il KKK vide scemare ancora una volta la sua forza.

Il presente del clan

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Oggi il Klu Klux Klan è vista come un'organizzazione in declino. Sono circa 10.000 i membri rimasti fedeli ai 180 gruppi ancora esistenti. Due terzi di loro sono negli stati del sud. Continuano le parate, le marce e i raduni, ma il seguito non è più quello di una volta. La maggior parte dei membri guarda con interesse ai gruppi neo nazisti americani. L'ideologia è la stessa. Dopo l'elezione di Barack Obama, anche il clan ha beneficiato dell'ondata che ha portato alla rinascita degli Hate Groups, (per lo più) gruppi estremisti radicali di destra che hanno come obiettivo politico la restaurazione della supremazia bianca; un'ondata nata come risposta alla prima volta di un afro americano alla Casa Bianca. Ma non c'è stato un corsa all'adesione al clan, visto che il numero degli adepti è più o meno quello da diversi anni. Un segno del fatto che il KKK è visto più come un elemento del passato che del presente o del futuro.

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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