Battaglia di Mosul, Iraq
ARIS MESSINIS/AFP/Getty Images
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Isis, il tentato golpe dei tunisini contro al Baghdadi

A Raqqa miliziani dissidenti del gruppo “migranti arabi” hanno tentato di rovesciare i vertici dello Stato Islamico, colpa degli stipendi bassi

Un gruppo di miliziani tunisini dell'Isis basati a Raqqa, roccaforte jihadista nel nord della Siria, ha tentato di compiere un golpe contro i vertici dello Stato islamico, accusando pubblicamente 'il Califfo' Abu Bakr al Baghdadi di esser responsabile del cattivo trattamento economico, e uccidendo con kamikaze almeno 20 alti quadri dell'organizzazione.

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La tv panaraba al Mayadin, vicina all'Iran, ha riportato la notizia citando social network di affiliati all'Isis e "fonti locali a Raqqa".

Il tentativo di golpe sarebbe avvenuto nella notte tra venerdì 3 marzo e sabato 4 marzo, da un gruppo chiamato "I migranti arabi" (espressione che deriva dalla prima epoca dell'Islam e usato oggi per indicare chi combatte per il jihad in terra straniera).

Altre fonti aggiungono che il tentato colpo di mano è stato organizzato sulla base di proteste causate dalla riduzione degli stipendi ai miliziani "stranieri", distinguendoli dagli iracheni, che costituiscono il cuore dell'Isis.

Quando la polizia militare dello “Stato islamico” è intervenuta per tentare di sedare le proteste, alcuni attentatori suicidi del gruppo dei tunisini si sono fatti esplodere uccidendo "20 tra responsabili della sicurezza e militari" dell'Isis.

Alcuni golpisti, proseguono le fonti, sono riusciti a mettersi in salvo e a fuggire da Raqqa ma non vi sono notizie sulla loro sorte.

Già l'anno scorso erano emerse notizie di un tentato golpe a Mosul, roccaforte dell'Isis nel nord dell'Iraq.

La notizia di queste ore giunge mentre circolano voci a Raqqa della nomina del nuovo governatore e del nuovo comandante militare della zona, rispettivamente Abu Ayat Jawfi e Abu Hareth Shami. Il primo era governatore di Bab, a est di Aleppo, ora presa dalle forze turche.

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Redazione