Caso Charlie: nuovo rinvio da parte del tribunale
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Caso Charlie: nuovo rinvio da parte del tribunale

Dopo l'aiuto proposto dal Bambino Gesù di Roma, Londra rimanda la decisione sulla cura sperimentale. Il grido di dolore della madre

Nuova attesa per il piccolo Charlie appeso al filo della nuova decisione dell'Alta Corte di Giustizia inglese.

Nuovo rinvio secondo cui il tribunale britannico che ha rimandato la decisione sulla cura sperimentale richiesta dai coniugi Gard e proposta dal team di esperti dell'ospedale Bambino Gesù di Roma.

Il giudice della sezione minori, Nicholas Francis, prende tempo per determinare (o terminare) il destino del bimbo di 10 mesi colpito da una malattia rara e mortale che lo tiene inchiodato in un letto e attaccato a un respiratore.

La Corte ha accolto, anche se solo in parte, la richiesta dei genitori del bambino fissando l'udienza per giovedì 13 luglio (i Gard aveva sperato di avere più tempo, dal 25 al 27 luglio). Ma non è detto che questa decisione porti a una risoluzione del caso, come scrive su Twitter Fergus Walsh che segue per la Bbc il settore Salute.

La disperazione della mamma

Nel corso dell'udienza, mentre il legale del Great Ormond Street Hospital spiegava le terapie eseguite al giudice la madre del piccolo Charlie si lanciata in un grido disperato: "Vi stanno mentendo". La donna da tempo, insieme al marito, sostiene che il bambino si muove ascolatndo la loro voce e non crede ai medici che lo danno per cerebralmente compromesso.

Il tribunale di Londra

Allo stesso magistrato, che aveva cassato la possibilità di prolungare la terapia del piccolo perché sofferente e privo di ogni speranza, approvandone ad aprile l'eutanasia assistita dai medici del Great Ormond Street Hospital di Londra, è stato chiesto di modificare la propria idea, di essere impermeabile alle pressioni mediatiche, distante dalle aspettative dei coniugi Gard e prendere questa seconda e definitiva decisione.

La cura sperimentale

L’elemento di scatenante della nuova valutazione del tribunale è stato in parte dettato dal parere favorevole di un team di nove esperti (coordinati dall’ospedale Bambino Gesù di Roma) su una cura sperimentale che potrebbe far uscire il piccolo dalla dipendenza delle macchine, nonostante la speranza di guarirlo sia vana.

Un aiuto per Charlie

Non solo il Bambino Gesù di Roma si è mobilitato per dare qualche giorno in più di vita al piccolo Charlie. Anche PapaFrancesco, Donald Trump e alcuni ospedali stranieri (tra cui uno negli Stati Uniti) lo hanno fatto. Una mobilitazione internazionale messa in piedi dagli stessi genitori del piccolo malato che non hanno mai perso la speranza.

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Chiara Degl'Innocenti