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Terremoto a Ischia: perché è stato così devastante

La morfologia dei terreni vulcanici amplifica la magnitudo. L'intervista a un vulcanologo dell'Università di Pisa

“Quando si parla dell’Isola di Ischia e di fenomeni sismici, si fa riferimento sempre a eventi particolari in quanto si tratta di una formazione di origine vulcanica e come tale ha dei terreni che amplificano moltissimo la magnitudo”.

A fare il punto sul terremoto che ha colpito ieri sera l’isola al largo delle coste partenopee, è il geologo Mauro Rosi, professore ordinario di Vulcanologia presso l’Università di Pisa.

La violenza dei terremoti in terra vulcanica 

“Gli effetti del sisma in terra vulcanica sono decisamente maggiori rispetto ad un terremoto di pari magnitudo in terra appenninica- prosegue il professor Rosi -  e questo per due ordini di motivi. Il primo è la morfologia del terreno vulcanico che, per natura, amplifica enormemente ogni movimento del sottosuolo rispetto ad un terreno di tipo roccioso o a quelli di origine alluvionale.

Il secondo aspetto è la presenza in queste aree di fattori concorrenti, ovvero, il calore e fluidi, come il magma, nel sottosuolo”.

Il professor Rosi, che per anni è stato  anche Direttore generale, con la mansione di Direttore dell'Ufficio Rischio sismico e Vulcanico, del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, conosce perfettamente l’area campana dei Campi Flegrei e dell’isola di Ischia.

“Nei terremoti tettonici che avvengono, ad esempio, in zone appenniniche, si cominciano a rilevare dei danni importanti a partire da un magnitudo 4.6, questo è, infatti, il livello minimo indicato- continua- diverso invece per i terremoti di tipo vulcanico dove una magnitudo di 4.0, come si è potuto vedere, ha degli effetti già importanti sulle strutture senza considerare, ovviamente, quelle che possono essere le fragilità ‘proprie’ dei singoli edifici”.

Dubbi sulla faglia tirrenica 

Il professore è cauto a parlare di faglia tirrenica.

 ?Questo terremoto che sembra essere di origine tettonica, potrebbe essersi originato nella faglia Nord- Sud che si trova ad ovest dell'isola che non sembrerebbe essere legata a quella tirrenica.

Bisogna ancora attendere dati e rilievi esatti. Ma nell'area interessata dal sisma di ieri sera vi è un complesso ?sistema vulcanico? proprio di Ischia, un sistema in grado di originare terremoti di natura diversa in conseguenza allo spostamento di gas o di magma?.

Che cosa sono i terremoti a "bassa frequenza"

?Questi terremoti sono classificati come ?a bassa frequenza? perché hanno oscillazioni lente, rispetto a quelle di origine tettonica, ovvero attorno al secondo- spiega Rosi ?" ma sempre a causa della morfologia del terreno, e alla presenza importante di sorgenti termali, risultano essere più devastanti negli effetti?.

Il professore, inoltre, esclude che vi possano essere collegamenti con i movimenti sismici registrati negli scorsi mesi nei Campi Flegrei.

La violenza delle scosse di assestamento

E le scosse di assestamento?

?Dipende dall'origine del terremoto, conclude il professore, c'è da augurarsi, calcolando la non prevedibilità dell'evento sismico, che avvenga come nel terremoto di fine secolo scorso che fece registrare una forte scossa iniziale e poi una lieve attività di assestamento?.    

Per sapere di più:

  • Terremoto: ecco quando innesca un'eruzione vulcanica   

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EPA/Vigili del Fuoco
I vigili del fuoco mentre traggono in salvo un bambino di sette mesi di macerie dopo un terremoto a Casamicciola, nell'Isola d'Ischia, avvenuto il 22 agosto 2017

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Nadia Francalacci