La preside di Scampia che della scuola ha fatto una missione
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La preside di Scampia che della scuola ha fatto una missione

La storia di Lucia Vollaro che ha scelto di insegnare solo nelle zone periferiche e disagiate di Napoli

“La dispersione scolastica è la miglior alleata della Camorra. Quindi, se vogliamo davvero sconfiggere la criminalità bisogna combattere l’ignoranza. Bisogna partire dalla scuola. Non ci sono blitz, non ci sono armi più potenti della conoscenza”.

Sorride. Si aggiusta gli occhiali sul naso e sposta i lunghi capelli biondi dietro le spalle. Poi riprende.

“Sono talmente convinta di questo che ho deciso di trascorrere tutta la mia vita professionale nei quartieri periferici e più disagiati della città di Napoli”. E’ molto magra e all’aspetto sembra anche molto fragile ed invece è una donna estremamente decisa e forte.

Lucia Vollaro, Preside dell’Istituto comprensivo Statale “Virgilio 4” di Scampia, dopo la tesi in microbiologia ha rifiutato un lavoro a Bruxelles per una cattedra a Poggioreale. Pazza? No, solo una donna che ama stare tra gli ultimi. Ha poco più di 40 anni e ha insegnato oltre che a Poggioreale anche nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, per anni regno del clan Mazzarella, Ponticelli ed infine a Scampia. Quartieri che solo a pronunciarli, riportano alla mente solo faide sanguinose fatte di sparatorie, rapine e omicidi consumati tanto di notte quanto in pieno giorno.

Preside Vollaro, è stato il provveditorato a scegliere la sede o lei si è proposta?
No, ho scelto io. Ho detto subito: “Io voglio Scampia”. E mi hanno assegnato alla “Virgilio 4”

Ma lei non ha paura?
Assolutamente no. Mi sono sempre proposta io per le sedi più disagiate.

Perché?
Perché mi piace aiutare gli ultimi, le persone bisognose in quanto solo loro riescono a darti in cambio tanto amore. Scampia è un quartiere che mi sta dando tanto amore. E io sono felice di lavorare qui anche perché si cominciano a vedere dei frutti..

Ci spieghi meglio..
Mi riferisco alla dispersione scolastica. Se vogliamo davvero combattere la Camorra in questo quartiere, bisogna lottare perché i ragazzi non abbandonino la scuola durante l’anno. Sono tre i periodi critici che dobbiamo monitorare affinché i ragazzi non mollino lo studio: il periodo natalizio, quello pasquale e quello estivo. Prima la dispersione scolastica era attorno al 25%, adesso si è dimezzata. Ma il dato ovviamente è oscillante. Naturalmente l’età critica è quella attorno ai 12-13 anni.

Qual è la sua ricetta per far tornare i ragazzi sui banchi di scuola dopo la pausa natalizia?
Corsi e progetti interessanti e.. le mamme. Il vero segreto sono le mamme. Le donne di Scampia sono donne forti e innamorate dei propri figli. Li seguono e se la scuola riesce a coinvolgerle, si fanno coinvolgere raggiungendo risultati davvero sorprendenti. Ma, ripeto, la scuola deve poter offrire qualcosa. E quella di Scampia offre tantissime attività e un grande team di insegnati che non guardano né all’orario e né al week end.

Preside, avrà incontrato molte difficoltà in questi anni. Ha mai pensato di chiedere un trasferimento in una sede più “tranquilla”?
No. E credo che non lo farò mai. Ho imparato ad amare le periferie e le persone che soffrono ma soprattutto ho capito che solo loro mi ricambiano di un affetto sincero che mi appaga veramente. Scampia non è Gomorra. C’è un’altra Scampia, una Scampia “buona” di cui nessuno parla ed è fatta da tante, tante persone perbene che soffrono per la presenza della criminalità e ancor di più per una pubblicità negativa che sicuramente non aiuta.

Lei lavora tutti i giorni fino a tardi benché abbia una famiglia a casa ad attenderla..
Vero, entro la mattina alle 9 e non esco mai prima delle 18 o le 18.30. (sorride, ndr). Alcune volte anche alle 19… Ma io sono felice così.


“Scampia? Un quartiere pieno d’amore”.

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Nadia Francalacci