Rai, il dg mette il bavaglio ai dipendenti
ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI
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Rai, il dg mette il bavaglio ai dipendenti

L'azienda finita nella bufera per i superstipendi vieta anche i commenti sui social network

Zitti tutti, i panni sporchi della Rai si lavano in casa. E’ questo il sottotesto della comunicazione interna che ieri il direttore generale  Antonio Campo Dall’Orto ha inviato a tutti i dipendenti.

Ricordando le varie disposizioni aziendali e il codice etico il dg ha invitato giornalisti, dirigenti e impiegati, pena provvedimenti disciplinari, a non rilasciare interviste e commenti che riguardano l'azienda. Riservate invece al dg stesso, alla presidente, al consiglio d’amministrazione e alla struttura delle relazioni esterne.

In più è stato ricordato  il divieto di parlare dell’azienda anche sui social network e sui blog.

Un bel bavaglio insomma, che spunta curiosamente proprio nella giornata della pubblicazione sul sito della Rai degli stipendi  superiori ai 200milaeuro, in omaggio al piano trasparenza inserito nella  legge di riforma della Rai.

Sebbene i vertici Rai si siano assunti il merito dell’operazione casa di vetro, non hanno fatto altro che ottemperare all’articolo 2 che ha imposto l’obbligo di pubblicazione del "Piano per la trasparenza e la comunicazione aziendale" con tutti gli stipendi di amministratori e dirigenti .

Cifre che hanno fatto scalpore: 650 mila euro per Campo Dall’Orto,  336mila per la presidente Monica Maggioni, 392 mila per il presidente della pubblicità Antonio Marano...

Ben 94 retribuzioni sono sopra i 200mila euro e valgono, complessivamente 25 milioni di euro, cifra per cui servono 250 mila canoni di abbonamento che gli italiani si apprestano a pagare in bolletta in questo mese. E ora si dovrà fare il conto di quante retribuzioni vanno oltre il tetto dei 240 mila euro previsto per le aziende pubbliche, che è stato aggirato con  la scappatoia dell'emissione di bond.

Si dovrà anche far luce sui motivi per cui, mentre si continuano ad assumere esterni, la Rai continua a pagare parecchio direttori e giornalisti tenuti incomprensibilmente fermi.

Carmen Lasorella e Francesco Pionati, al palo da anni come Anna La Rosa (240 mila euro) e l'ex dg Alfredo Meocci guadagnano 200 mila euro.

La politica è insorta con Michele Anzaldi che se l’è presa con dirigenti da stipendi (pubblici) da favola pagati per assumere esterni. Il Codacons ha annunciato un esposto, Beppe Grillo ha lanciato un hashtag contro il Pd, il sindacato interno dei giornalisti ora chiede che siano pubblicati anche i dati degli appalti, delle società di produzione, di agenti e conduttori. Mentre la Commissione di Vigilanza domani, mercoledì 27, ascolterà Maggioni e Campo Dall’Orto.

Però Lasorella e Pionati non sono stati zitti: intervistati hanno  raccontato le loro storie aziendali. Campo Dall’Orto deve essersi dispiaciuto. E quindi, ora, zitti tutti.

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Antonella Piperno