Scandalo Lazio: CasaPound attacca la Polverini
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Scandalo Lazio: CasaPound attacca la Polverini

"Gli abbiamo chiesto 1 milione di euro per geli alloggi popolari. Ci ha risposto: non li ho"

“Non abbiamo neanche un milione di euro da destinare al mutuo sociale”. E’ stata questa la risposta che la Regione Lazio ha dato, a più riprese, a Simone Di Stefano, vice presidente di Casapound Italia quando ha presentato il progetto di edilizia popolare per la costruzione, alla periferia di Roma di due nuovi quartieri in stile Garbatella.

“Noi avevamo deciso di appoggiare la candidatura di Renata Polverini perché era una governatrice venuta dal sindacato e quindi ci eravamo illusi che potesse essere più sensibile alla questione dell’emergenza abitativa. Ed invece, messa alla prova, ha dimostrato di avere ben altre priorità”.

Non sono stupiti ma sicuramente delusi gli esponenti di Casapound Italia che in questi due anni di presidenza Polverini hanno cercato più volte un dialogo per poter realizzare nuovi alloggi destinati alle fasce più deboli della società.

“E’ raccapricciante ricordare, davanti ai recenti scandali, i lamenti degli amministratori che dichiaravano di non avere fondi da destinare alla edilizia residenziale pubblica - continua Di Stefano - salvo poi scoprire che sono gli stessi fondi che invece andavano in ostriche e festini”.

Casapound Italia è ancora più critica e dichiara di non ricordare una gestione così vergognosa: “L'era Polverini alla Regione Lazio verrà ricordata negli anni come la stagione dell'inciviltà al potere, peraltro da parte di chi solo pochi mesi fa si era permesso di bollare i nostri militanti come 'culturalmente incivili' .

Ma le considerazioni di Casapound non sono solamente rivolte alla condotta moralmente deprecabile ma anche al fallimento politico di una destra al potere. E commentano così le dimissioni di Renata Polverini: “Il suo fallimento, è il fallimento di tutta una destra "pretesamente sociale" e dal taglio pseudomilitante che invece, una volta giunta nella stanza dei bottoni, ha agito peggio dei peggiori democristiani, che almeno oltre a rubare ogni tanto facevano persino politica”.

Poi Di Stefano prosegue: “La destra al potere, a Roma e nel Lazio, ha segnato invece il trionfo dell'arroganza, della volgarità anche estetica, del rinnegamento di ogni identità, della spartizione più vorace”.

“Oggi più che mai, destra e sinistra appaiono uguali nella loro comune incapacità, disonestà e ipocrisia - conclude l’esponente di Casapound - purtroppo il fatto che adesso la sinistra si indigni, non può certamente bastare a giustificare un simile scempio”.
 

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Nadia Francalacci