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"Sistema Sesto": chiesta una condanna a 4 anni per Penati

Il pm accusa di corruzione e finanziamento illecito ai partiti l'ex-presidente della Provincia di Milano, che replica: "Nessuna prova a mio carico"

Il pm di Monza Franca Macchia ha chiesto una condanna a 4 anni di reclusione per Filippo Penati, imputato per corruzione e finanziamento illecito ai partiti nel processo sul cosiddetto "Sistema Sesto". Oltre a quella dell'ex-presidente della provincia di Milano, per il quale il pm ha chiesto che non vengano concesse le attenuanti generiche in relazione alle condotte contestate e al "ruolo svolto", sono state chieste altre 8 condanne fino a 2 anni e 6 mesi e invece l'assoluzione per Giordano Vimercati, ex braccio destro di Penati. 

Le motivazioni del pm
La richiesta di condanna a 4 anni per l'ex politico dei Ds e del Pd si compone, come ha spiegato il magistrato, di 3 anni richiesti per le presunte vicende corruttive a lui imputate e di un anno per l'accusa di finanziamenti illeciti ai partiti. Il pm ha anche chiesto la condanna a 2 anni e 6 mesi per Bruno Binasco, imputato in qualità di manager del gruppo Gavio, e per Renato Sarno, architetto e ritenuto dall'accusa "faccendiere" per conto dello stesso Penati.

Inoltre il pm ha chiesto 2 anni con le attenuanti generiche per Piero Di Caterina, accusatore di Penati, che secondo il magistrato deve godere delle attenuanti "per il comportamento processuale". Chiesti poi: 1 anno e 6 mesi per Giuseppe Pasini, altro imprenditore che nel corso delle indagini ha accusato Penati; 2 anni senza attenuanti per Antonino Princiotta, ex segretario generale della Provincia di Milano; 1 anno e 8 mesi per Norberto Moser; 1 anno e 6 mesi per Massimo Di Marco; 1 anno e 4 mesi per Gianlorenzo De Vincenzi. Per la societa' Codelfa, infine, la Procura ha chiesto la confisca di circa 14 milioni di euro.

Le reazioni di Penati
"Sono stupito e amareggiato perché la richiesta della procura è preconfezionata oltre che esagerata": così Filippo Penati ha commentato la richiesta di 4 anni di reclusione formulata dal pm di Monza. "Non mi sarei mai aspettato tanta ostinazione", ha aggiunto poi l'imputato, facendo presente che dalle indagini e dal dibattimento "non è emersa alcuna prova a mio carico".

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Redazione