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Omicidio Yara, le figurine di Bossetti per i figli

La moglie del muratore accusato del delitto ha portato in aula le raccolte che il marito avrebbe acquistato dagli edicolanti a Brembate

Una sola domanda pone la Corte d'assise di Bergamo a Massimo Bossetti, imputato per l'omicidio di Yara Gambirasio, dopo due giorni di interrogatorio fiume da parte di accusa e difesa ed è relativa al suo furgone Fiat Daily.

"Lei sostiene che non sia suo quello ritratto nelle immagini sulla scorta dei suoi consulenti, o in base a quanto ha visto?", gli chiede il presidente. "Sulla base della mia visione", risponde Bossetti e comincia spiegare, osservando le fotografie nel fascicolo: vi sono differenze "morfologiche" tra il suo mezzo e quello ripreso. La barra di protezione della cabina del suo Fiat Daily è "più bassa" di quello dell'altro furgone. Altro particolare, a suo dire, una cassetta porta-attrezzi posta in basso a sinistra nel cassone differisce da quella del suo perché"è doppia", mentre la sua è semplice e con una maniglia sola.

In aula compaiono dieci album di figurine e alcune raccolte: le ha portate sua moglie, Marita Comi, e sono quelle che era solito acquistare a Brembate per i suoi bambini tutte le sere mentre tornava dal lavoro. "E ce ne sono molte altre - ha detto Bossetti - qualche volta lasciavo anche il numero di telefono e gli edicolanti mi chiamavano perché io potessi completarle". Tre edicolanti, interrogati sul punto, in aula avevano sostenuto di non riconoscere Bossetti come cliente abituale: "Mentono", è la sua opinione.

Subito dopo ha deposto un ragazzo di 17 anni, che ne aveva 11 quando scomparve Yara, e ha raccontato che nel novembre del 2010, mentre lasciava il complesso sportivo da cui sparì la ragazza, aveva visto una ragazzina parlare con tre uomini nel pressi di un furgone bianco. Il ragazzo non è riuscito a collocare l'episodio il 26 novembre del 2010, giorno della scomparsa. Quella che ha visto lui aveva i capelli raccolti in uno chignon e indossava un giubbotto nero con la scritta Hello Kitty. Si era ricordato quando aveva visto che erano state poi diffuse le foto di Yara e, dopo averne parlato con i genitori, nel gennaio del 2011 era andato a deporre dai carabinieri.

I legali di Bossetti hanno chiesto di acquisire i filmati delle riprese video delle telecamere di sicurezza di un'azienda che si trova nei pressi del campo di Chignolo d'Isola in cui fu trovata uccisa Yara, tre mesi dopo la scomparsa. Si tratta di immagini già visionate dalla polizia giudiziaria e dalle quali non sarebbero emersi particolari rilevanti (oggi l'ex direttore generale ha spiegato che nessuna delle telecamere ha la visuale sul campo), ma che la difesa intende prendere in esame. I suoi legali Claudio Salvagni e Paolo Camporini hanno chiesto inoltre di acquisire gli atti di due altri procedimenti: il primo quello sull'omicidio di Eddy Castillo, un ragazzo sudamericano trovato ucciso vicino al campo di Chignolo circa un mese prima del ritrovamento di Yara, per il quale vi è già una sentenza di condanna definitiva. L'altro sulla morte di Sarbjit Kaur, giovane donna indiana trovata morta nel fiume Serio. Il caso era stato archiviato come suicidio. Per la difesa, le ferite che presentava la ragazza sono "sorprendentemente simili" a quelle trovate sul corpo di Yara. Il pm Letizia Ruggeri si èopposta alla richiesta in quanto gli atti dei due procedimenti sono "irrilevanti" nel processo a carico di Bossetti.(ANSA).

ANSA
Il furgone IVECO Daily di proprietà di Massimo Bossetti. L'immagine è tratta dall'informativa finale della procura di Bergamo sull'inchiesta per l'omicidio di Yara Gambirasio. Milano, 27 febbraio 2015.

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Redazione