Omicidio Loris: il mistero dei due euro nella tasca dei pantaloni
ANSA / CIRO FUSCO
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Omicidio Loris: il mistero dei due euro nella tasca dei pantaloni

Per l'accusa Veronica Panarello avrebbe ucciso il figlio, lo avrebbe spogliato e rivestito con pantaloni puliti. Ma i conti non tornano. Per due monete

Siamo ancora nella fase delle indagini preliminari, Veronica Panarello si trova in carcere per l’applicazione di una misura di custodia cautelare. Non è stata ancora processata e neppure rinviata a giudizio. Viene accusata di aver ucciso il figlio Loris di otto anni, ma le accuse sono ancora tutte da dimostrare davanti ai giudici.

Eppure, ben prima che venga accertata la sua colpevolezza, la donna che ha cresciuto due figli senza l’aiuto di nessuno mentre il marito era in giro per l’Italia con l’autotreno, corre seriamente il rischio di ritrovarsi senza la potestà genitoriale nei confronti del bambino più piccolo che le è rimasto. Domani mattina il tribunale dei minori di Catania affiderà l’incarico a uno psichiatra per accertare se Veronica Panarello è ancora in grado di essere legalmente la mamma di Diego, che ha quattro anni. Un atto dovuto a tutela del minore, diranno i legali. Rimane il fatto che la sua applicazione pratica si tradurrebbe in una barbarie nei confronti di una mamma innocente fino a prova contraria.

Intanto sul fronte investigativo, dove la difesa ha iniziato a dare battaglia sulle immagini riprese dalle telecamere che rappresentano la principale fonte per l’accusa, tra i particolari che non tornano c’è anche quello dei due euro in possesso di Loris.

Facciamo un passo indietro. Il bambino viene trovato morto nel canalone, nella tasca dei suoi pantaloni ci sono due monete da un euro, che vengono fotografate e repertate. Nei successivi interrogatori, Veronica Panarello racconta che la sera prima ha regalato quei soldi al figlio come premio per un buon voto preso a scuola.

Si arriva all’udienza davanti al tribunale del Riesame. Il pubblico ministero Marco Rota ricostruisce la dinamica dell’omicidio. Quella mattina la donna torna a casa, uccide il bambino, gli toglie i pantaloni per cancellare le tracce di pipì dovute allo strangolamento, e lo riveste con un altro paio di pantaloni puliti presi dall'armadio.

Secondo la procura, Veronica Panarello agisce con dolo d’impeto, ovvero con una azione improvvisa, non pianificata. La versione dell’accusa trova in qualche modo conferma nella testimonianza di una vicina di casa, che proprio in quei minuti la vede affacciarsi sul balcone per stendere dei panni appena lavati.

Ma che ci fanno quelle due monete da un euro nella tasca di Loris? Chi ce le ha messe? Quando? Per tenere insieme tutti gli elementi bisogna ipotizzare che Veronica uccide il bambino in preda a una furia omicida, ma nello stesso tempo è talmente lucida che toglie i due euro dai pantaloni sporchi e li infila nella tasca di quelli puliti. Altro che indole malvagia, saremmo di fronte a una mente criminale raffinata. Francamente, un po' troppo.

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Carmelo Abbate