Dagli occhiali alle bare. I furti più strani degli ultimi giorni
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Dagli occhiali alle bare. I furti più strani degli ultimi giorni

Oltre un milioni di euro di montature da vista rivendute a ottici compiacenti e centinaia di arredi funebri riciclati nel mercato nero del caro estinto

Rubavano occhiali, ma ci vedevano benissimo. La banda di ladri che lavorava all’interno dello stabilimento Luxottica di Torino, due anni fa, aveva fiutato l’affare: far sparire gli occhiali e rivenderli ad ottici compiacenti in Italia o all’estero.

È così che in meno di 24 mesi, la banda composta da sei persone, 4 italiani e due romeni, è riuscita a far sparire dallo stabilimento piemontese di Lauriano, 1 milione di euro tra occhiali pregiati, da sole o da vista.

Il metodo utilizzato era semplicissimo: li classificavano come scarti di produzione e in un secondo momento li portava via. Praticamente venivano sottratti dal normale ciclo produttivo della Luxottica per essere immessi sul mercato presso i negozi di ottici compiacenti. Questa mattina, i carabinieri di Chivasso hanno eseguito, su disposizione della Procura di Ivrea, sei provvedimenti restrittivi a Torino, Novara, Milano e Venezia nei confronti del gruppo accusato di associazione per delinquere, furto aggravato, riciclaggio e ricettazione.

Le indagini sono scattate nel maggio di due anni fa, in seguito alla denuncia dei responsabili dello stabilimento Luxottica, che hanno segnalato ai carabinieri l'ammanco ogni settimana di almeno 120 occhiali. Analoghi furti sono stati riscontrati in un magazzino-deposito a Peschiera Borromeo, Milano, riconducibile a una ditta di trasporti operante per conto di Luxottica.

Dagli occhiali alle bare

Ma questa banda non è la sola ad aver fiutato il business. Ce n’è una che addirittura ha optato per bare e arredi funebri. È successo a Brindisi, dove la scorsa settimana sono state rubate da una ditta produttrice, arredi funebri e 100 bare, tutte realizzate in legno pregiato come mogano, noce ma anche frakè, larice o pioppo.

Quel che è certo è che per mettere a segno il colpo i ladri hanno dovuto dotarsi di un autotreno di lunghezza dai dieci ai tredici metri oppure di più veicoli. Altrettanto certo è che per svuotare il magazzino hanno impiegato diverse ore. Ma ciò nonostante sembra che nessuno abbia visto né sentito alcun rumore sospetto. Le indagini, infatti, sono estremamente complesse in quanto il produttore non aveva istallato telecamere e neppure sistemi di allarme. Il valore della merce non è ancora stato stimato ma si sicuramente supera i 300 mila euro.

Incastrata dalla telecamera per bambini

Molto più semplice, invece, le indagini dei carabinieri di Napoli. Attendeva che i padroni di casa uscissero ed invece di rifare i letti e lavare i pavimenti, “ripuliva” oggetti preziosi dai cassetti. Un “pulizia” della casa che è durata poche settimane perché la colf-ladra è stata incastrata dalla telecamera di sorveglianza per tenere d'occhio la bambina dei proprietari. Le manette sono scattate ai polsi di una domestica di 36 anni di nazionalità polacca residente a Caserta.

I furti nell'abitazione - che non lasciavano alcun segno di effrazione erano iniziati agli inizi di ottobre e i sospetti erano subito caduti sulla donna. Alcune mattine fa, i padroni di casa sono usciti per andare a lavoro subito dopo avere lasciato la telecamera di sorveglianza della loro bambina attivata: le immagini registrate hanno inchiodato la donna, immortalata mentre cerca le chiavi del comò da quale sfila 50 euro.

I ladri sono scivolati.. sulle olive

Dagli occhiali alle bare, dagli anelli alle olive. In Puglia, ad Andria, una banda di raccoglitori di olive aveva pianificato un maxi furto in una azienda: oltre 20 quintali di olive. Ma il loro piano è fallito miseramente per trasformarsi in un regalo per la proprietaria dell’uliveto che stava per essere derubata.

Grazie all'intervento dei carabinieri, infatti la squadra di ladri-raccoglitori è stata arrestata e il bottino è stato consegnato all'imprenditrice che così s’è ritrovata con la raccolta già fatta, senza spese di manodopera e macchinari. I sette ladri sono finiti agli arresti domiciliari e l'attrezzatura utilizzata, trattori, pinze scuotitrici, teloni e mazze, è stata sequestrata.

Mel mirino il patrimonio di Pompei

Ma non poteva mancare l’ennesimo tentativo di furto ai danni del tesoro archeologico italiano. E ovviamente, sempre all’interno degli scavi di Pompei. Due turisti olandesi sono stati sorpresi mentre tentavano di rubare una pietra affrescata dal pavimento della domus della "Casa della Venere in bikini". A segnalare quanto stava accadendo è stata una guida turistica. I carabinieri li hanno bloccati e hanno recuperato il ‘piccolo’ tesoro. La pietra grande 8 centimetri per 8 centimetri, è stata restituita alla Soprintendenza.

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Nadia Francalacci