Migranti e i profughi
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Migranti: perché il Senato vuole fermare i corridoi umanitari gestiti dalle Ong

Dovranno, invece, occuparsene gli Stati o gli organismi internazionali. Lo prevede la commissione Difesa del Senato

"Non può essere consentita la creazione di corridoi umanitari" gestiti autonomamente dalle ong, trattandosi di un compito che spetta agli Stati o agli organismi internazionali. Le ong che fanno soccorsi devono poi essere certificate e la loro presenza in mare deve essere fin dall'inizio coordinata dalla Guardia costiera italiana. Queste le principali indicazioni della relazione approvata all'unanimità dalla commissione Difesa del Senato ed illustrate dal presidente, Nicola Latorre.

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Dalle audizioni dei procuratori siciliani sono emersi diversi episodi che rivelano anomalie nella gestione degli interventi da parte delle Ong: per esempio, quando sono effettuati dalle navi delle organizzazione, i telefoni satellitari vengono recuperati per essere riutilizzati in successive attraversate, mentre se si tratti di navi militari vengono buttati in mare. Oppure, risulta che le Ong sono indulgenti nel consentire che gli scafisti recuperino il motore del barcone anche in questo caso per nuovi utilizzi futuri.

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Intanto Bruxelles, sul fronte emergenza profughi, lancia il suo ultimatum agli Stati che non hanno ancora accolto richiedenti asilo dall'Italia e dalla Grecia. Qualora non procederanno entro giugno, si legge nella relazione dell'Ue sui ricollocamenti, la Commissione potrà aprire procedure di infrazione. Tra i Paesi nel mirino Ungheria, Austria, e Polonia, che non hanno ancora accolto un singolo profugo, mentre la Repubblica Ceca risulta inattiva da quasi un anno.

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Luciano Lombardi