Maltempo senza tregua, fino a mercoledì
ANSA/DANIEL DAL ZENNARO
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Maltempo senza tregua, fino a mercoledì

Nubifragi in Lombardia, a Parma, nell'Alessandrino. Domani allerta per il centro del paese. Poi miglioramenti

Previsioni migliori
Aggiornamento ore 20:00
Si esaurirà entro la giornata di domani la perturbazione che ha interessato molte zone del Nord e parte del Centro Italia.

"Gli ultimi fenomeni di una certa portata - spiega Simone Abelli, meteorologo del Centro Epson Meteo - li avremo stanotte. Seguirà un miglioramento graduale, con la perturbazione che lascerà alle sue spalle un corridoio di correnti atlantiche".

Si avranno così, secondo l'esperto, giornate "con nuvole alternate a schiarite, senza escludere qualche goccia di pioggia". Queste condizioni meteo variabili si avranno fino a venerdi' in alcune zone del Centro-Nord, mentre la situazione sara' piu' tranquilla al Sud. "Il week-end - sottolinea Abelli - sarà invece bello in tutto il Paese, grazie alla 'rimonta' dell'alta pressione che porterà a un nuovo innalzamento delle temperature, lievemente sopra la media".

Il centro Italia
Nel dettaglio, domani le regioni più colpite dal maltempo saranno Toscana, Umbria e Marche. Le piogge sparse mercoledi' riguarderanno la fascia che dalla Toscana va al Nordest. Giovedi' le precipitazioni interesseranno probabilmente la Liguria e il Nordest. Venerdì, infine, Marche, Umbria e Campania. Le piogge intermittenti cadranno fino a venerdi'. Da sabato, spiega sempre Abelli - tornera' a farsi strada in tutta Italia l'alta pressione, che fino ad adesso era limitata al Centrosud.

Sarà una situazione molto più stabile e tranquilla, con clima mite in tutto il territorio". Al Sud, dove al momento si registrano 4-8 gradi in piu' della media, le temperature, da mercoledi', si abbasseranno a causa dell'appiattimento dell'alta pressione causato dalle correnti atlantiche. Nel week-end, pero', risaliranno, fino a portarsi a valori di 26-27 gradi, comunque superiori rispetto alla media del periodo. Le temperature risaliranno anche al Centronord, anche se non raggiungeranno valori elevati.

Parma
In queste ore però la situazione di allarme si è allargata ad altre zone del nord Italia. Mentre a Genova infatti si continua a scavare e a spostare il fango sotto la pioggia che dopo qualche ora di tregua è tornata a colpire, l'allerta si è estesa anche a Parma. Nel pomeriggio infatti il torrente Baganza è esondato, invadendo alcune zone della parte sud della città. Ci sarebbe anche un disperso. La piena ha provocato anche il crollo di uno dei ponti che attraversano la città emiliana; tutti gli altri sono stati per precauzione chiusi.

L’Agenzia Interregionale per il fiume Po ha comunicato che a causa delle intense precipitazioni di queste ultime ore, è stato attivato il servizio di piena sul torrente Parma e sono state parzialmente invasate le casse di espansione del Parma poste a monte della citta’, in località Marano. Stando a quanto riportano gli attivisti della Rete Ambiente di Parma, il fiume Baganza avrebbe rotto gli argini e sarebbe esondato nella zona di Vigheffio. Anche la casa di riposo per anziani «Villa Parma», sostengono, «pare sia stata raggiunta» e si starebbe evacuando gli anziani. In città si segnalano problemi nelle comunicazioni telefoniche, e in parte anche nell’accesso al web.

Poco fa il sindaco Pizzarotti ha lanciato l'allarme con un tweet


Anche la Provincia di Alessandria chiederà lo stato di calamità per le zone colpite dell'alluvione. Lo ha deciso la neo presidente, Maria Rita Rossa, che oggi ha effettuato un sopralluogo con l'assessore regionale ai Trasporti Francesco Balocco.

A Genova intanto si continua a lavorare tra le polemiche. Anche politiche

"Questa mattina abbiamo raggiunto un accordo politico per mettere in sicurezza la città dalle alluvioni. In un primo momento, grazie allo Sblocca Italia, Genova avrà 25 milioni, 18 per il Bisagno e 7 per il Chiaravagna". Sono state queste le dichiarazioni del presidente della Regione Claudio Burlando nella tarda mattinata di oggi. "Entro la fine dell'anno faremo un accordo di programma per cui Genova avra' altri fondi, per complessivi 95 milioni".

Emergenza, emergenza, emergenza. Una nuova alluvione, un nuovo nubifragio si è abbattuto a metà giornata sul Genova già devastata e stremata.

"Per questo" ha detto Burlando "venerdì proclameremo lo stato d'emergenza, si supereranno i 300 milioni di danni pubblici". Lo ha detto il presidente della Regione che ha ricordato che darà il via libera ai lavori per la messa in sicurezza del Bisagno nei prossimi giorni se ci sarà l'ok dell'Avvocatura. "Sto preparando la lettera per l'Avvocatura dello Stato e la procura per chiedere il permesso a sbloccare l'appalto", ora fermo per un ricorso al Tar. "Mi pare ci sia un orientamento favorevole in questa direzione", ha detto Burlando.

Che l'idea fosse quella di versare dei soldi subito lo si era capito dopo il messaggio di ieri sera del presidente del Consiglio Matteo Renzi che aveva postato sulla sua pagina Facebook la sua dichiarazione di intenti in merito a quanto sta accadendo a Genova e in Liguria.

"Adesso tutti a strapparsi le vesti, tutti a indossare la faccia contrita d'ordinanza. Ma diciamoci la verità: del dissesto bisogna occuparsi quando non ne parla nessuno, non quando ci sono i titoloni in prima pagina che tra poche ore saranno già dimenticati. I ragazzi che sorridono spazzando via il fango di Genova sono bellissimi e ci dimostrano che c'è una generazione di giovani che non è come viene raccontata in modo superficiale e banale. Ma non bastano. C'è bisogno di sbloccare i cantieri, come abbiamo iniziato a fare con l'unità di missione. Di superare la logica dei ricorsi e controricorsi che rendono gli appalti più utili agli avvocati che non ai cittadini, come abbiamo previsto con il disegno di legge delega sulla Pubblica amministrazione. Di coordinare la protezione civile con un maggior ruolo del livello centrale come prevede la riforma costituzionale del titolo V. Si chiamano Sbloccaitalia, riforma della P.A., riforma costituzionale, riforma della giustizia, cantieri dell'unità di missione le priorità per l'Italia che vogliamo.
C'è l'emergenza certo. Non manca e non mancherà il sostegno del Governo e penso innanzitutto a quei commercianti che hanno preso il mutuo per pagare i danni del 2011 e sono di nuovo da capo. Ci saranno forme di ristoro anche per i privati, è giusto e doveroso e urgente. Non voglio che si arrendano, noi stiamo concretamente dalla loro parte. E non semplicemente con le pacche sulle spalle.
Ma se vogliamo essere seri, se vogliamo evitare le passerelle e le sfilate da campagna elettorale, l'unica soluzione è spendere nei prossimi mesi i due miliardi non spesi per i ritardi burocratici. E cambiare finalmente le cose: portare a termine le riforme che noi abbiamo proposto e contro cui altri stanno facendo ostruzionismo in parlamento. Basta scaricabarile: è il tempo del coraggio e nessuno può tirarsi indietro.
Vedo i ragazzi che spalano il fango dalle strade e a loro va il mio grazie.
Userò la stessa determinazione per spazzare via il fango della mala burocrazia, dei ritardi, dei cavilli. Potete esserne sicuri.
E assicuro ai genovesi, che non si sono piegati e che si sono rimboccati le maniche per spalare via fango e detriti dal loro futuro, l'impegno economico del Governo fin dalla legge di stabilità cui stiamo lavorando in queste ore"

Immediate le reazioni: da una parte una pioggia di insulti, dall'altra l'invito a non mollare.

Userò la stessa determinazione per spazzare via il fango della mala burocrazia, dei ritardi, dei cavilli. Potete esserne sicuri


La gente vuole fatti concreti. E chissà se accadrà davvero quanto (sembra) Renzi voglia fare: rinunciare alla convention prevista il 25 ottobre alla Leopolda e destinare i soldi necessari alla sua organizzazione all'emergenza di Genova.

Serve un intervento immediato e il premier lo sa, anche per zittire lo scaricabarile di responsabilità che sta (vergognosamente) attraversando il Paese.

Genova, le colpe per quei lavori non eseguiti


La guerra delle responsabilità

"Non mi sento proprio responsabile di un bel nulla. E che c'entro io con l'alluvione? Ho esercitato un mio diritto, e basta. Se non hanno fatto partire i lavori non è colpa mia. E tanto meno lo è ciò che è accaduto l'altra notte''. Così Orlando Pascucci, titolare dell'azienda Promoter che nel 2012 ha fatto ricorso al Tar per i lavori sul fiume Bisagno, in alcune dichiarazioni a Stampa e Corriere della Sera. "Il mio ricorso non ha bloccato proprio niente perchè il Tar non solo non ha sospeso i lavori ma ha scritto che potevano partire'' sotto la responsabilità del commissario governativo, spiega Pascucci. ''Se hanno preferito restare fermi, forse pensavano che qualche ragione io la potessi avere e rischiavano di perdere la causa. La commissione giudicatrice della gara - prosegue - era incompetente, non c'era neanche un ingegnere idraulico. Per questo ora farò ricorso al Consiglio di Stato''.

''Quando nel 2011 ci fu l'alluvione e noi stavamo finendo il primo lotto, avevamo proposto di farci continuare alle stesse condizioni economiche di prima. Erano interventi da fare. Ma non hanno voluto, hanno fatto un appalto ed è inevitabile che ci siano stati dei problemi'', dichiara Pascucci. ''Ognuno difende il suo lavoro. E quello ho fatto io. E come me hanno fatto altri sei imprenditori. Gli esclusi per  intenderci. Se non volevano ricorsi avevano soltanto ad assegnare i lavori con altre formule. Si poteva fare. E basta dire che Pascucci ha fatto tutto. Neanche fossi io il male di Genova!"

Il senatore genovese Maurizio Rossi del Gruppo Misto ha poi dichiarato: "Nel tentativo di autoassolversi, la classe politica e di potere di questa città, specie quella che è lì da trent'anni sta cercando di scaricare le responsabilità di quanto avvenuto sul Tar, sulla Corte dei Conti e più vagamente sulla burocrazia. Infatti, dire che i soldi c'erano e non sono stati spesi è una semplificazione inaccettabile!".  "Non è così ed è grave che anche la politica nazionale, da Renzi alla protezione civile di Gabrielli, credano a questa minimizzazione che è invece pura disinformazione nel tentativo disperato di coprire 30 anni di responsabilità politiche che tutti i genovesi conoscono bene. I 35 milioni fermi sono una briciola in confronto a quanto necessario per risolvere i problemi del nostro territorio. Noi daremo la nostra versione dei fatti a tempo debito, ma basta semplificare e cercare altrove le responsabilità al solo scopo di autoassolversi".


Dire che i soldi c'erano e non sono stati spesi è una semplificazione inaccettabile!


Bombe d'acqua in arrivo

Intanto l'allerta meteo non scende. Anzi. Matteo Giuliacci aveva dichiarato in mattinata: "Sono in atto temporali molto forti sul medio basso Piemonte, entroterra Liguria, Mantovano nel veronese, Trentino e Bresciano. In queste aree è molto probabile che le piogge possono diventare anche bombe d'acqua a causa della forte intensità con la quale cadranno". E infatti così è stato.

Già questa mattina sulla A7 Serravalle-Genova è stato chiuso il tratto compreso tra Busalla e Vignole, in direzione Milano, a causa di allagamenti. Due treni con circa 50 passeggeri sono stati bloccati per l'allagamento dei binari sul tratto Acqui Terme-Genova a Campo ligure e a Rossiglione. È stata poi chiusa la linea Genova-Milano ad Arquata Scrivia per esondazione di un torrente. A Rossiglione le Ferrovie dello Stato hanno attivato il servizio sostitutivo di autobus reso però difficile dalle strade allagate. Secondo quanto riferisce Arpal in tre ore, dalle 5.10 alle 8.10, sono caduti 118 mm di pioggia e a Campo ligure, tra le 8.10 e 9.10, sono caduti 74 mm di pioggia.

Paesi isolati e strade allagate anche in provincia di Alessandria, a causa delle forti piogge delle ultime ore. Il Novese e l'Ovadese le zone più colpite.

Anche gli uomini del Gruppo Operativo Subacquei (Gos) della Marina Militare sono accorsi a Genova per aiutare la popolazione a rimuovere l'acqua ed il fango. Un team di Palombari di Comsubin è attualmente impegnato in zona Brignole/Foce in supporto alla popolazione con le proprie attrezzature specialistiche e alcune motopompe fornite dall'Arsenale Militare della Spezia.

Gli operatori del Gos, addestrati per condurre qualsiasi tipo di immersione, sono stati ultimamente impegnati nelle operazioni subacquee condotte all'interno del relitto del Costa Concordia, nel recupero delle salme rimaste intrappolate nelle macerie della torre del porto di Genova e nel relitto dell'isola dei Conigli a Lampedusa.

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Redazione