L'effetto 'terremoto'. Parla la psichiatra
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L'effetto 'terremoto'. Parla la psichiatra

Attacchi di panico e crisi d'ansia nei soggetti predisposti trovano nel terremoto il detonatore perfetto

Crisi d'ansia acuta, tachicardia, parestesia, sensazione di morte imminente e un'angoscia difficile da circoscrivere. Si presenta così l'attacco di panico. Si manifesta per lo più di notte, in soggetti già ansiosi e in presenza di un evento scatentante. Per esempio, un terremoto.

"In Pronto Soccorso in questi giorni arrivano soprattutto persone già ansiose, che da quando c'è stato il terremoto in Emilia vivono una sorta di incubo fatto di risvegli improvvisi, crisi di panico, vertigini, spaesamento e quella sensazione di 'fine imminente' che non si riesce a circoscrivere."  A spiegarlo a Panorama.it è la dottoressa Cristina Colombo, primario del centro disturbi dell'umore del reparto di psichiatria dell'ospedale San Raffaele di Milano. "Si tratta di soggetti sani, magari con una tendenza ansiosa o in un perido di particolare stress, che hanno avuto nell'evento sismico il fattore detonante".  Nel capoluogo lombardo, come in altre zone toccate solo marginalmente dalle scosse sismiche, sono aumentati negli ultimi venti giorni i casi di chi si reca Pronto Soccorso colto da panico e da ansia da terremoto.

Che genere di paura scatena nell'inconscio umano il terremoto?

"Il terremoto è una paura antica che fa a risvegliare ansie ancestrali. E' la terra che manca sotto ai piedi, il crollo delle certezze, la distruzione di tutto quello che si è costruito. Se un soggetto è già predisposto, l'evento è il detonatore perfetto. Voglio dire. Non è il terremoto che genera l'attacco di panico è il panico che si scatena approfittando del terremoto. Lo spavento, del resto, si divide in due categorie. La paura per qualcosa che si è vissuto, e il terrore che qualcosa che non si è vissuto - o vissuto in maniera marginale - possa verificarsi"

Immagino sia questo il più subdolo

Assolutamente sì. Bisogna distinguere due modi di vivere il trauma. Il modo sano e quello malato. Un soggetto sano che vive l'esperienza del terremoto, anche nella paura, avrà pensieri concreti. Come mettermi a riparo, come proteggere me stesso e la mia famiglia, dove andare, cosa portarmi di utile. Poi c'è il secondo modo, che è quello del soggetto ansioso. A prescindere dalla distanza del luogo del sisma quella persona perderà la lucidità e avrà la certezza che il suo mondo sia finito. Da qui la possibilità di sviuppare attacchi di panico, malori e gravi alterazioni dei comportamenti.

Come riconoscere la sintomatologia?

La sensazione diffusa è quella di un'angoscia incontenibile e di un senso di morte imminente. Si parla anche di disturbi post traumatici da stress. Sono quelli che ti fanno star male anche se razionalemnete sei al sicuro. Hai la sensazione che la casa tremi. Ti svegli di notte rivivendo lo shock (anche se non lo hai mai provato). Fai fatica a capire dove sei, come se ti trovassi in un acquario. Capisci quello che accade, ma non controlli i contorni fisici di te stesso.

Durante l'attacco di panico qual'è il comportamento corretto da tenere?

Il primo consiglio, ovviamente, è quello di curarsi a livello profondo. Nell'immediato bisogna mantenere la calma e pensare che non è reale quello che si sta vivendo. Cercare di concentrarsi sul fatto che non si è in pericolo e fare dei respiri profondi spostando l'attenzione dal pensiero onnivoro di distruzione.

La sensazione è che questa angoscia da terremoto (in senso più o meno letterale) si stia diffondendo a macchia d'olio in Italia.

Questo anno è particolare. Ha un valore escatologico percepito da tutti. Dai Maya alla crisi economica, dal terremoto in Emilia al crollo dell'euro sta aumentando lo stress sociale cui si è sottoposti. Non sono certa che l'effetto moltiplicatore sia dato dall'impatto mediatico degli eventi. Alla fine i mass media replicano gli imput che vengono dal mondo, non viceversa. Bisogna essere molto forti per superare e dare un senso a quello che accade. In soggetti deboli, ansiosi e particolarmente stressati gestirlo è dura, ma non impossibile se ci si affida tempestivamente alle cure mediche.

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Barbara Massaro