Il vergognoso valzer dei detenuti psichiatrici
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Il vergognoso valzer dei detenuti psichiatrici

Dopo la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, i soggetti con problemi psichici sono stati trasferiti nelle strutture carcerarie. Con molti problemi

Ma che fine hanno fatto i malati dopo la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari? Nelle carceri, in mezzo agli altri detenuti. Questo è quanto è accaduto in Liguria ma anche in molte altre strutture carcerarie italiane che dopo la chiusura degli Opg si sono visti costretti ad “ospitare” i detenuti psichiatrici. Nessuna nuova struttura attrezzata, le Rems, bensì celle già sovraffollate da condividere con gli altri detenuti.



“Una scelta che ha generato un’infinità di problematiche gravissime all’interno delle strutture carcerarie- spiega a Panorama.it,Donato Capece, Segretario generale del Sappe della Polizia Penitenziaria – non solo a livello di sorveglianza ma anche di stabilità psicologica-comportamentale degli altri soggetti costretti a condividere spazi angusti con persone con gravi problemi psichiatrici”.

Donato Capece, ma che cosa sta accadendo adesso all’interno delle carceri?
Non dobbiamo mai dimenticare che questi soggetti hanno bisogno di cure e il loro atteggiamento è aggressivo e spesso distruttivo. Assistiamo quotidianamente ad aggressioni feroci nei confronti degli agenti penitenziari, verso altri detenuti ma soprattutto alla devastazione delle loro celle. Spesso le demoliscono oppure gli danno fuoco. Un singolo soggetto, in pochissime settimane, nel carcere di Marassi, è stato protagonista di ben 80 eventi critici.

Ma che cosa è accaduto dopo la chiusura ufficiale con il 1 marzo degli Opg? Quanti e quali sono le presenze all’interno degli ormai ex ospedali psichiatrici giudiziari a fine luglio 2015 ? Ad esempio, a Napoli ci sono 45 soggetti rispetto ai 104 di un anno fa, Reggio Emilia conta 77 persone rispetto ai 157, Barcellona Pozzo di Gotto 136 a fronte di ben 185, Montelupo Fiorentino da 102 del 2014 a 84 di oggi e Aversa che alla data del 31 luglio 2015 ospitava 74 detenuti psichiatrici a fronte dei 130 dell’anno scorso.

Capece, proprio la struttura di Aversa a generare moltissimi problemi. Si spieghi meglio….
I detenuti psichiatrici che sono stati trasferiti in strutture sanitarie, sono stati sostituiti con i detenuti di media sicurezza provenienti da Poggioreale ma senza che la struttura fosse adeguatamente protetta. In sostanza ci troviamo a dover combattere con i detenuti con problemi mentali e a sorvegliare gli altri che non sono detenuti con le misure previste per la loro detenzione.

Insomma adesso vige un profondo “caos” con un conseguente disagio per gli agenti…
Purtroppo si. Quel che servirebbe al posto degli ex Opg sono strutture di reclusione con una progettualità tale da garantire l’assistenza ai malati e la sicurezza degli operatori. Gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari hanno risentito nel tempo dei molti tagli ai loro bilanci. Ma colpevole è anche una diffusa e radicata indifferenza della politica verso questa grave specificità penitenziaria, confermata dall’incapacità di superare davvero gli Opg. Se i politici, a tutti i livelli, invece delle solite passerelle a cui si accompagnavano puntualmente anatemi e demagogie quanto estemporanee soluzioni, si fossero fatti carico del loro ruolo istituzionale, avrebbero per tempo messo le strutture psichiatriche nelle condizioni di poter svolgere al meglio il loro lavoro, poiché le condizioni disumane in cui hanno versato gli Opg sono il frutto di una voluta indifferenza della società civile, dei politici, ma soprattutto dei vertici dell’Amministrazione penitenziaria.

Gli Opg prima della chiusura

La sala bar dell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Castiglione delle Stiviere (Mantova) in una foto del 18 marzo 2015. ANSA/ Filippo Venezia

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Nadia Francalacci