Eternit, il processo passa alla Corte Costituzionale
Il giudice dell'udienza preliminare sostiene che Stephan Schmidheiny non può essere processato due volte per lo stesso reato
Finisce alla Corte Costituzionale il processo Eternit bis. Il giudice dell'udienza preliminare, Federica Bompieri, ha sollevato una questione di costituzionalità. Il processo, dunque, verrà interrotto in attesa di una pronuncia della Consulta.
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Oggi, a Torino, il gup avrebbe dovuto decidere se accogliere la richiesta dell'accusa formata (i pm della procura di Torino Raffaele Guariniello e Gianfranco Colace) di condannare Stephan Schmidheiny per omicidio volontario. Sono 258 i casi di morte contestati a Schmidheiny nell'inchiesta Eternit-bis. Le vittime sono decedute per mesotelioma pleurico dal 1989 ad oggi. Sessantasei sono ex lavoratori degli stabilimenti Eternit di Casale Monferrato e Cavagnolo.
La questione sollevata dal giudice riguarda il "ne bis in idem", principio in base al quale non si può essere processati due volte per lo stesso fatto. L'imputato era stato prosciolto per prescrizione da una precedente accusa di disastro ambientale doloso.
I pm Raffaele Guariniello e Gianfranco Colace sono convinti che l'elvetico, pur conoscendo il problema, fece poco o nulla per modificare le "enormemente nocive condizioni di polverosita'" nelle fabbriche. E portò avanti "una politica aziendale" che provocò una "immane esposizione ad amianto di lavoratori e cittadini". Il tutto per "mero fine di lucro". Con il contorno supplementare di una "sistematica e prolungata campagna di disinformazione". (ANSA)