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Cyberstalker: identikit del mostro sul web

Il criminologo Vincenzo Mastronardi traccia il profilo del misogino online: chi è, come agisce e qual è il rapporto con la sua vittima

“Il cyberstalker? Un uomo emotivamente non sviluppato che desidera essere protagonista ma allo stesso tempo non riesce a relazionarsi correttamente con gli altri. E dietro allo schermo di un pc diventa cattivo infliggendo dolore alla sua vittima”.

A tracciare il profilo del aggressore on line è Vincenzo Mastronardi, psichiatra, criminologo clinico e professore di Psicopatologia Forense presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Roma “La Sapienza”, che identifica lo stalker del web come un soggetto immaturo e affetto dal disturbo dissociativo dell'identità. Ecco, nelle slide che seguono, come si contraddistingue e quali sono le sue caratteristiche principali. [SWIPE o CLICCA SU AVANTI]

Lo stadio evolutivo

"Sono tre le fasi che contraddistinguono la maturità di un uomo - spiega il professor Mastronardi - la prima indicata come la “pre-convenzionale” che va dai 4 ai 10 anni, età emotivo-affettiva, è quella dove un soggetto compie atti proibiti solo se non c’è nessuno che lo vede; la seconda fase è quella cosiddetta “convenzionale”, 11-14 anni, ovvero dove non vengono commesse delle azioni cattive solo perché le convenzioni lo proibiscono ed infine quella “post-convenzionale", ossia dove il soggetto non compie un’azione proibita perché non lo vuole fare.

“Il cyberstalker rientra nella fase pre-convenzionale, compie azioni come lo stupro virtuale quando nessuno lo può vedere e il suo sviluppo è paragonabile a quello di un bambino di 10 anni”.

Il rapporto con la vittima

Il cyberstalker infierisce sulla sua vittima. “Diventa davvero molto cattivo e nella sua testa si susseguono domande tipo: La mia vittima sta soffrendo? Ho colpito nel segno? Quanto è grande la sua frustrazione? La mia vittima si sente umiliata?”.

Ad ogni domanda cerca di dare una risposta infliggendo altro dolore attraverso il web.

"Il cyberstalker spersonalizza la sua vittima che diventa solo un oggetto da denigrare e c’è una distanza che delimita il rapporto di emozioni e sentimenti, pertanto il meccanismo mentale che scatta nel soggetto è quello dell’autogratificazione".

L'appartenenza sociale

Ma il cyberstalker è un uomo con una cultura medio-bassa oppure un soggetto istruito? “Non conosce ceti sociali o livelli di istruzione - continua il criminologo - diventa stalker del web colui che non ha raggiunto la 3° fase di maturazione emotivo-affettiva e non è riuscito a trovare un equilibrio nel confronto con gli altri”.

Le tipologie del cyberstalker

Sono cinque:

1. Troll: provocatore;
2. Twink: seccatore;
3. Cheese player: approfittatore di bug dei videogiochi;
4. Snert snot-nosed egoistical rude teenager: adolescente maleducato ed egoista;
5. Griefer: guastafeste.

Le motivazioni

I motivi che stanno dietro al desiderio del cyberstalker di infierire sulla sua vittima sono fondamentalmente tre:

1. Desiderio di essere visibile pur senza esserlo nella sua vera identità;
2. Scaricare pulsioni aggressive;
3. Esibizionismo.

Lo stile di vita

Il cyberstalker:

1. Si ritaglia uno spazio in una situazione o in un ambiente della rete (col tempo aumenta l’attaccamento a questo spazio);

2. Intensifica la presenza nell’ambiente (aumenta il numero di ore on line, aumenta il numero di messaggi e le relazioni);

3. Ha bisogno di stare in rete, sente suo l’ambiente;

4. Vive l’arrivo di un altro utente come invasione del proprio territorio, del suo status e sviluppa una reazione aggressiva.

Un corso di formazione rivolto a tutti

In occasione della Festa della Donna, ECM 2506 Sanità in-Formazione in partnership con Consulcesi Club, ha realizzato il corso FAD (Formazione a Distanza) dal titolo “Disturbo dissociativo dell'identità e situazioni di rischio”, on line gratuitamente sul sito www.corsi-ecm-fad.it.

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Nadia Francalacci