Corte dei Conti: la corruzione mette a rischio la crescita
ANSA/ Alessandro Di Meo
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Corte dei Conti: la corruzione mette a rischio la crescita

Raffaele Squitieri, durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2015, lancia l'allarme corruzione, come blocco alla crescita delle imprese

"La crisi predispone un terreno favorevole a fenomeni di mala gestione di corruzione" e questi fattori, a loro volta, mettono a rischio la possibilità di "un ritorno su livelli di crescita soddisfacenti", queste le parole di Raffaele Squitieri, presidente della Corte dei Conti, durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2015, alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella. E prosegue: "Crisi economica e corruzione procedono di pari passo, in un circolo vizioso, nel quale l'una è causa ed effetto dell'altra".

L'Illegalità ha dunque effetti devastanti, come da lui dichiarato "sull'attività dell'impresa e quindi sulla crescita”.

"Le crescenti difficoltà gestionali connesse al perdurare della crisi e il ripetersi di fenomeni di mala gestione e di corruzione, che pensavamo di aver lasciato alle spalle, rischiano di incrinare oggi non solo il rapporto tra cittadini e classe dirigente del Paese, ma la stessa speranza di poter trarre dall'azione pubblica un nuovo impulso per il ritorno su livelli di crescita soddisfacenti", ha evidenziato Squitieri.
Il presidente della Corte dei Conti ha quindi invitato ad agire: "Non possiamo lasciare che prenda forza l'idea di una societa' incapace di compiere scelte collettive, di perseguire a livello di Amministrazione pubblica obiettivi concreti e di garantire un sistema di servizi efficiente e sostenibile". Secondo Squitieri e' quindi "prioritario riorganizzare le strutture dello Stato, puntando a che queste rispondano con rapidita' e trasparenza ai bisogni dei cittadini”.

Fonte: Ansa

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