Concina, il sindaco-musicista non piange sulla sua Orvieto
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Concina, il sindaco-musicista non piange sulla sua Orvieto

Devastata dagli staripamenti dei fiumi, ma pronta a ripartire. A cominciare da umbria Jazz. Parla il sindaco della città umbra

Orvieto alta «...e strana», come  la definì Fazio degli Uberti, è salva. Ma la città sulla Rupe, con il suo Duomo,  appare come la tolda di una nave seduta su una stiva devastata. Non un morto, non un ferito, tutti messi in salvo dalle forze dell’ordine, dalla protezione civile e dai volontari. Ma l’alluvione del 12 e 13 novembre ha messo in ginocchio gran parte del polo industriale, commerciale e artigianale  di Orvieto scalo e altre zone della parte bassa.

Lo straripamento dei fiumi Paglia e Chiani ha annegato aziende, sommerso di fango magazzini e centinaia di auto. Decine e decine di milioni di euro di danni. Ma il sindaco Antonio (detto Toni) Concina non vuole che la sua stupenda città ferita venga soltanto compatita: «La gente etrusca non piange davanti alle telecamere». È andato subito al concreto lanciando un appello con una lettera a Il Corriere della sera (21 novembre pagina 43) e a tutti gli amici sparsi per l’Italia: «Cosa chiedo? Solo di parlare di Orvieto e di questa tragedia ogni volta che si può. Chiedo di dire che gli orvietani non si aspettano elemosine o di essere compatiti. Vorrebbero, che, se possibile, qualcuno pianificasse una gita qui, una cena qui, un acquisto qui. Perché non ci sono morti, ma c’è una stupenda città ferita».

 Concina, il sindaco top manager (ha lavorato per  grandi aziende, tra cui Telecom e ha espugnato 60 anni di  potere rosso con una lista appoggiata da Pdl e Udc, ma anche ex Pd ora sono con lui) a Panorama.it anticipa che per la sua Orvieto ferita al ventennale di Umbria jazz (dal 28 dicembre al 2 gennaio) tornerà anche a indossare i panni del musicista.  Essendo anche un apprezzato pianista jazz farà concerti di beneficienza.

Sindaco, facciamo un bilancio di questo disastro e delle prima emergenze.
Abbiamo gestito immediatamente le cose più importanti. Abbiamo garantito la vita delle persone in pericolo  e l’efficienza dell’ospedale che si trova al di là del fiume attraverso  lo straordinario impegno di tutte le forze dell’ordione e della protezione civile, con elicotteri e altri mezzi speciali. Abbiamo subito fatto una ricognizione dei danni alle persone e alle aziende che hanno ricevuto in colpo mortale. Sono finiti sott’acqua magazzini, merce, infrastrutture. È tutto da buttare...Ma non vogliamo piangere. Vogliamo ripartire  e in un periodo che più gramo di così non poteva essere. Il denato è la merce più rara che c’è.
Quanto è stato stanziato per Orvieto?
Stiamo aspettanfo. Speriamo che il governo, la Regione Umbria e la provincia di Terni , che si stannno muovendo in modo corretto e forte in commissione parlamentare portino risultati che servano certamente a  risolvere l’emergenza ma anche a pianificare il futuro, facendo ripartire le attività produttive che sono la spina dorsale dell’economia.
Nella tragedia Orvieto ha dato prova di effetti speciali. Il  filmato dell’elicottero dei vigili del fuoco che salvano un uomo arrampicato su un tetto è stato cliccatissimo su internet.  Nella  gara a portare i primi soccorsi chi l’ha colpita di più?
Tutti. Ma in particolare voglio ringraziare i ragazzi delle scuole  che hanno dato una mano straordinaria. Domenica scorsa Vincenzo Salemme al teatro Mancinelli ha fatto uno spettacolo speciale per loro.
Sta intanto per ripartire Umbria jazz winter arrivata alla sua ventesima edizione....
Ecco, colgo l’occasione per chiedere che questo evento internazionale sia sostenuto ancora di più e che arrivino più sponsor, magari qualche cavaliere bianco, a darci manforte anche all’ultimo momento.
Lei si esibirà? Come fece con una splendida «Amapola» tre anni fa in chiusura della campagna elettorale?
Sì, penso di sì, farò qualche concerto di beneficienza e chiamerò accanto a me  big della musica e della cultura.    
(Per la sua stupenda Orvieto ferita che non vuole piangere. Si chiama  Vittoria la prima bambina nata a Orvieto dopo l’alluvione.  Per partorirla la madre ucraina è stata portata in ospedale in elicottero ndr)

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Paola Sacchi

Sono giornalista politico parlamentare di Panorama. Ho lavorato fino al 2000 al quotidiano «L'Unità», con la mansione di inviato speciale di politica parlamentare. Ho intervistato per le due testate i principali leader politici del centrodestra e del centrosinistra. Sono autrice dell'unica intervista finora concessa da Silvio Berlusconi a «l'Unità» e per «Panorama» di una delle prime esclusive a Umberto Bossi dopo la malattia. Tra gli statisti esteri: interviste all'ex presidente della Repubblica del Portogallo: Mario Soares e all'afghano Hamid Karzai. Panorama.it ha pubblicato un mio lungo colloquio dal titolo «Hammamet, l'ultima intervista a Craxi», sul tema della mancata unità tra Psi e Pci.

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