Chi è Claudio Giardiello, il killer del Tribunale di Milano
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Chi è Claudio Giardiello, il killer del Tribunale di Milano

57 anni, di Benevento, ma residente da tempo in Brianza, era titolare di diverse società in gravi difficoltà finanziarie

Se lo ricordano ancora bene Claudio Giardiello, in via Bindellera, nonostante siano molti anni che non abita più al quinto piano con attico dell'elegante palazzo, che lui stesso aveva costruito. Circondato da un grande giardino interno, ingresso pedonale nel verde, atrio ampio. Nulla a che vedere con l'angusto appartamentino in cui si era trasferito quando era iniziata la crisi, un triste edificio di colore verde, appena dignitoso, alla periferia di Garbagnate Milanese, con cancelletto difettoso e inferriate a tutte le porte e finestre, stendibiancheria su quasi tutti gli stretti terrazzini.

Giardiello è l'uomo che ieri ha ucciso tre persone ferendone gravemente altre due nel Tribunale di Milano dove era presente in quanto imputato in un processo di bancarotta per la società immobiliare Magenta immobiliare di cui era socio principale.

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Nella fuga subito dopo la strage, Giardiello era con il suo scooter voleva arrivare fino a Carvico (Bergamo) per uccidere ancora: la sua vittima sarebbe stata Massimo D'Anzuoni, suo socio di minoranza in una società e coinvolto anche lui nel processo per fallimento fraudolento e alla cui udienza non si era presentato. Per fortuna, dopo essere riuscito a entrare nel Palazzo di Giustizia beffando tutti i controlli, il pluriomicida è stato fermato dai carabinieri nei pressi di Vimercate.

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Negli anni del successo Giardiello era stato spinto dallo stesso vento che per tanto tempo ha arricchito costruttori, imprenditori, immobiliaristi, agenti del settore, inseguendo sogni di trasformare aree verdi alle periferie della città in quartieri residenziali. Come la zona di via Bindellera, dove abita ancora l'ex moglie e uno dei due figli. E tanti ne sono sorti di edifici e palazzi eleganti in questa area alla periferia tra i comuni di Monza, Brugherio, Cologno Monzese. Ma tanti sono rimasti incompiuti, come il cantiere abbandonato proprio davanti l'ex abitazione di Giardiello. ''Anche quello era un progetto suo - mormora un passante in bicicletta - poi è fallito non si sa se per questioni di soldi o autorizzazioni''.

Fino a poco tempo fa Giardiello era un uomo sicuro di sè, soddisfatto, alcuni dicono già, però, un po' sopra le righe. ''Certo l'ho ben presente anche se non l'ho più visto da anni - dice un pensionato che esce da casa per portare a passeggio il cane - non era però il tipo che si fermava a parlare con noi inquilini, lo vedevo entrare e uscire, sempre con l'aria di chi ha molto da fare e cose importanti, sì e no un saluto''. Gli affari andavano bene ma il matrimonio, dal quale sono nati 2 figli, 33 e 24 anni, già era in crisi. ''Incompatibilità di carattere - ha tagliato corto oggi Marcello Gasperini, avvocato dell'ex moglie Anna Siena -. Erano separati da una decina di anni e c'è già stata la sentenza di divorzio''.

''Mai mai avrei pensato che sarebbe arrivato a quel punto, che fosse ridotto cosi', da fare una cosa del genere - si disperava oggi sotto choc l'ex moglie chiusa in casa insieme ai due figli e al fratello di lui, Vincenzo, che abita nello stesso palazzo -. Ma non ha pensato ai suoi figli?''. ''Non ho seguito io la causa di separazione, sono intervenuto successivamente per altre questioni economiche e patrimoniali'', spiega l'avvocato. Alimenti? Insolvenze? ''No, mi spiace non entro in questi dettagli - risponde - posso solo dire che quando l'ho dovuto convocare nel mio ufficio e' sempre venuto puntualmente e ha sempre avuto un atteggiamento disponibile e collaborativo''.

Dal 2012 Giardiello si era trasferito a Garbagnate Milanese. Viveva con una donna straniera, chi dice una colf, chi una nuova storia. ''Non credo di aver mai scambiato una parola con lui ma dall'aspetto mi sembrava un persona pacifica, tranquilla - dice una vicina -. Lo vedevo uscire ed entrare sempre in sella ad una moto, con qualunque tempo, neve, ghiaccio''. ''Non riusciamo a spiegarci il motivo di un tale gesto, non sospettavamo nulla'', hanno ripetuto per tutto il giorno i familiari e gli amici. ''Se ha fatto una cosa del genere uno come lui allora potrebbe farla chiunque - ha detto un altro coinquilino - questa crisi sta facendo impazzire tutti''.

ANSA / MATTEO BAZZI
Claudio Giardiello, (al centro con camicia bianca) alla stazione dei Carabinieri di Vimercate, 9 aprile 2015.

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