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Chi è Francesco Greco, il nuovo procuratore di Milano

Magistrato simbolo della stagione di Mani Pulite, è uno dei maggiori esperti di diritto penale in materia di reati finanziari

Una scelta nel segno della continuità. Il Csm nomina procuratore di Milano Francesco Greco, magistrato simbolo della stagione di Mani Pulite e il cui nome è legato alle più importanti inchieste in materia economica e finanziaria degli ultimi 20 anni della procura del capoluogo lombardo, dove è in servizio da 37 anni: dal caso Montedison alla tangente Enimont, dal crac Parmalat alle scalate bancarie; sino alle più recenti indagini sul Monte dei Paschi di Siena e sull'Ilva dei Riva.

E così, come da 30 anni a questa parte, Palazzo dei marescialli privilegia per il vertice della procura di Milano una soluzione interna.

Lo fa in nome della particolare competenza di Greco in materia di criminalità economica; una carta decisiva per la procura della città che rappresenta la capitale finanziaria del Paese, come spiega Paola Balducci, la laica di Sel che propone la nomina del Pm: "Greco è tra i massimi esperti nel settore dei reati economici; per questo è il candidato migliore per la guida della procura di Milano".

La svolta
Quando il plenum deve votare il successore di Edmondo Bruti Liberati, a cui Greco è  sempre stato vicino, il capo di gabinetto del ministro Orlando, Giovanni Melillo, l'unico possibile "papa straniero", ha già ritirato la sua candidatura. Ma lo ha fatto quando è ormai chiaro che la corrente di Unicost - ago della bilancia di una partita complicata in cui c'e' anche un terzo concorrente, il pm milanese Alberto Nobili - ha deciso dopo molti mal di pancia di appoggiare compatta Greco.

Ad annunciare la svolta in plenum è, a nome del gruppo delle toghe di centro, Maria Rosaria San Giorgio: "Abbiamo optato per la soluzione interna e abbiamo scelto il magistrato che ha maturato la più ampia e approfondita esperienza nella materia del diritto penale dell'economia", scandisce, escludendo che ci siano stati mercanteggiamenti o qualunque tipo di condizionamento esterno.

Analoga garanzia in apertura di seduta viene dal vice presidente del Csm Giovanni Legnini: "Non ci sono state ragioni interne o esterne che hanno potuto condizionare la scelta che ci accingiamo a fare".

I voti: nessuna spaccatura
Così alla fine Greco passa con un'ampia maggioranza, superiore alle aspettative della vigilia, scongiurando il rischio di una spaccatura del Csm su una nomina cosi' importante, che Legnini aveva cercato in tutti i modi di evitare: 17 voti, espressi dai togati di Area e di Unicost, dai laici di centrosinistra e di Forza Italia.

Magistratura Indipendente e Aldo Morgigni di Autonomia e Indipendenza votano invece per Nobili, il magistrato che appare in grado di "garantire una gestione partecipata e democratica" della procura, la cui mancanza è stato "il punto di sofferenza" della stagione di Bruti Liberati.

Non partecipa al voto Legnini. Si astengono i vertici della Cassazione e il laico di Ncd Antonio Leone, dichiarando apertamente la loro preferenza per Melillo.

Chiusa la pratica Milano, il plenum va avanti ancora nel segno di Mani Pulite, con la promozione di un altro magistrato simbolo di quella stagione: Piercamillo Davigo, ora presidente dell'Anm, diventa presidente di sezione della Corte di Cassazione.

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Redazione