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Carceri: 57 le persone morte nei primi sei mesi del 2015

L'Associazione Antigone ha presentato oggi un pre-rapporto sulla detenzione: ben 24 sono i detenuti morti suicidi

57 i morti nei primi sei mesi del 2015

Secondo le rilevazioni di Ristretti sarebbero stati 24 i suicidi nei primi sei mesi dell’anno su un totale di 57 detenuti morti in carcere.

Troppi gli ergastoli e poche misure alternative

Secondo l'Associazione Antigone sono troppi gli ergastolani (1.603, in crescita rispetto al passato), mentre sono "ancora troppo pochi i detenuti in misura alternativa".
Il 55,8% (19.130) dei condannati presenti nelle carceri al 30 giugno devono scontare una pena al di sotto dei 3 anni e potrebbero accedere a una misura alternativa. "Invece sono in carcere", denuncia Antigone. Nel nostro paese le persone in misura alternativa sono 33.247: 12.717 sono in affidamento ai servizi sociali, 747 in semiliberta', 9.913 agli arresti domiciliari, 6.011 in lavori di pubblica utilita'. Pochi - sottolinea l'associazione - anche i permessi premio: in questi mesi ne sono stati concessi 14.356, tre ogni 10 detenuti. La distribuzione, osserva Antigone, e' pero' diseguale sul territorio. In Puglia, Calabria e Lazio viene concesso circa un permesso ogni 10 detenuti, in Sardegna 5 ogni 10, in Lombardia 6 ogni 10. 

Fonte: Ansa

Diminuisce la popolazione detenuta

I detenuti al 30 giugno 2015 sono 52.754. Guardando sempre al mese di giugno i detenuti erano 31.053 nel 1991 (c’era stato da poco il provvedimento di amnistia, l’ultimo del dopo-guerra), sono cresciuti sino a 54.616 nel 1994 (dopo la riforma dell’ordinamento penitenziario e la preclusione all’accesso alle misure alternative per un gran numero di detenuti), 56.403 nel 2003 (all’indomani della legge Bossi-Fini sull’immigrazione); 63.630 nel 2009 (esito delle leggi sulle droghe e sulla recidiva), fino al triste record di 68.258 nel 2010 (che ci è valsa la condanna della Corte Europea nel 2013).
Le riforme messe in campo a partire dal 2012 e consolidate di recente hanno prodotto finalmente una situazione di minore affollamento. Il Dap afferma che i posti letto regolamentari sarebbero 49.552 ma precisa anche che il dato sulla capienza non tiene conto di eventuali situazioni transitorie che comportano scostamenti temporanei dal valore indicato. In ogni caso ci sono per certo 3.232 detenuti oltre la capienza massima. Gli ingressi dalla libertà nel primo semestre del 2015 sono stati 24.071, in netto calo rispetto al passato.

Mai così pochi imputati. Sempre troppo rispetto al dato Europeo

carcereAssociazione Antigone

Gli imputati, presunti innocenti, sono il 33,8% del totale della popolazione detenuta. Erano il 43,4% nel 2010. E’ questo l’esito delle riforme che hanno ridotto l’uso della custodia cautelare. 

Stranieri anche loro in calo

carcereAssociazione Antigone

Gli stranieri sono il 32,6% del totale. Erano il 36,58% nel 2010 prima che la Corte di giustizia de l’Aja ci imponesse di disapplicare il reato di inottemperanza all’obbligo di espulsione del questore.

Aumentano i detenuti calabresi e campani

Nell’ultimo decennio, guardando alla regione di nascita, sono in crescita detenuti provenienti dalle seguenti regioni: Abruzzi, Calabria, Campania, Molise. Significativa invece la diminuzione di detenuti di origine pugliese: erano 4.978 nel 2005, sono oggi 3.730.

E ci sono 631 detenuti ultrasettantenni contro i 10.538 con meno di 30 anni.

Antigone: serve una svolta antiproibizionista nelle politiche sulle droghe

Lo chiede Antigone, nel suo report sulla detenzione in Italia.
Le persone in carcere per reati commessi in violazione della legge sulle droghe, al 30 giugno 2015, sono 18.312. Alcune migliaia di tossicodipendenti, dichiara l'Associazione, sono dentro per reati contro il patrimonio. "Tutto si risolverebbe con la legalizzazione, oltre al fatto che lo Stato guadagnerebbe molti soldi dalla tassazione pubblica". Per Antigone, il Governo "sbaglia anche ad aumentare le pene per i furti: piu' di un quarto dei detenuti e' dentro per reati contro il patrimonio. C'e' il rischio concreto di una nuova fase di incarcerazioni". 

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