Cadaveri profanati: il mistero di Campobasso
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Cadaveri profanati: il mistero di Campobasso

Dal corpo evirato a Milano a quello dell'anziano con il dito della mano amputato. Gli ultimi macabri casi di menomazioni e escissioni di pelle

Stavano per sigillare la bara quando, con un colpo d'occhio, i familiari si accorgono della macabra amputazione: qualcuno ha tagliato l’indice della mano sinistra al loro congiunto.
Un taglio netto, fatto con una cesoia.

La sconcertante scoperta viene fatta di prima mattina, nell’obitorio dell’ospedale Cardarelli di Campobasso, alcuni giorni fa. La "vittima" è un anziano pensionato di 74 anni morto, il giorno precedente, nel reperto di medicina dell’ospedale molisano per un tumore.

Ma chi può aver asportato le due falangi dell’indice sinistro dell’uomo? Quando sarebbe avvenuta l’amputazione? E soprattutto, per quale motivo?

Il caso del signor Pietro è avvolto nel mistero. Dal racket delle pompe funebri per la gestione dei cadaveri del Cardarelli alla pista satanica, dal gesto di uno squilibrato ai legami con esponenti dei clan camorristici.
La polizia indaga.

La pista del “messaggio” lanciato dalla Camorra è stata una delle ipotesi presa fin da subito in considerazione dagli investigatori.
L’amputazione dell’indice di una mano sinistra, nel “codice” dei mafiosi, ha un significato ben preciso e solitamente viene effettuata a chi gestisce in modo non oculato il patrimonio che gli era stato affidato. E a Campobasso sono moltissime la famiglie partenopee che hanno investimenti e comprato appartamenti e villette di pregio nella cittadina molisana.

Ma nel caso dell’anziano signore sembra non esservi nessuna attinenza, nessun legame con i clan benché l’anziano avesse gestito, fino a poche settimane fa, alcuni appartamenti proprio di famiglie napoletane. E quale era il suo compito? Il defunto si occupava solamente di gestire la pulizia e la manutenzione di queste strutture. Quindi niente, secondo gli investigatori, che possa collegare questa menomazione ai suoi legami 'campani'. Anche il racket delle pompe funebri sembra essere stato escluso. I familiari, interrogatio dalla polizia, hanno spiegato di aver scelto personalmente la ditta per il funerale. 

Ma c'è un giallo nel giallo. L’anziano prima di morire, avrebbe chiesto ai familiari di chiamare i carabinieri perché voleva parlare con il maresciallo. Cosa che poi non sarebbe mai avvenuta. Per quale motivo?

Pare che l’uomo volesse denunciare dei furti che stavano avvenendo nel reperto e di cui lui era stato testimone. Che a profanare il cadavere sia stato qualche ladro, scoperto dall’uomo, per vendetta?

Gli uomini della Squadra mobile della Questura del capoluogo del Molise sembrano non escludere nessuna pista. Il primo mistero da sciogliere è senza alcun dubbio l’ora nella quale sarebbe avvenuta la profanazione del cadavere: quasi certamente nelle ore notturne o all’alba. 

Il guardiano dell’obitorio giura che quelle stanze vengono chiuse a chiave in serata e rese accessibili nuovamente al mattino. Ma la polizia lo avrebbe già smentito.

Anche l’Azienda sanitaria regionale ha aperto una indagine interna sull'episodio accaduto nell' obitorio dell'ospedale Cardarelli. Il direttore generale dell'Asrem, Mauro Pirazzoli spiega: "Abbiamo avviato degli accertamenti che si stanno volgendo in parallelo con quelli delle forze dell'ordine". Poi prosegue: ”Pare che il fatto sia avvenuto stamattina tra le otto e le otto e trenta, subito dopo l'apertura delle porte per i familiari. In quel momento si può creare un minimo di confusione e potrebbe essere che qualcuno si sia 'intrufolato', fingendo di essere un parente”.
Il caso molisano sembra avere veramente molti aspetti misteriosi. E gli inquirenti vogliono ricostruire sia la dinamica che il movente ma soprattutto a trovare chi ha commesso l’amputazione per non lasciare, come è accaduto a Milano , una profanazione senza un colpevole.

I precedenti

Nel capoluogo milanese, infatti, nel 2006 è accaduto un fatto analogo ma invece di essere stato amputato un dito erano stati asportati completamente i genitali di un uomo. La macabra scoperta viene fatta nelle stanze dell' Istituto di medicina legale di piazzale Gorini. Il cadavere arriva intatto ma al momento dell' autopsia, si trova mancante di una parte: i genitali. Chi sia stato ad amputarlo non verrà mai scoperto ma l'ipotesi formulata dagli investigatori è inquietante. Considerando proprio i giorni in cui il fatto è avvenuto, le parti intime di quell' uomo potrebbero essere state tagliate perché servivano per uno scherzo, o un rito, di Halloween. Per questo episodio, lo scorso anno è stato condannato il Comune di Milano per omessa custodia e conservazione della salma.

Profanazioni in sequenza

A Firenze cinque cadaveri sono stati profanati nelle cappelle del Commiato a Firenze. E’ accaduto una decina di anni fa. Qualche sconosciuto si è introdotto nell'obitorio nonostante fossero stati rafforzati i controlli e con un rituale ben preciso, identico per tutti e cinque i casi, ha inciso la pelle dei corpi con una lama molto affilata e ne ha esportato un lembo. La scoperta delle profanazioni è stata fatta soltanto la mattina successiva con la riapertura al pubblico delle Cappelle. L’ultima escissione è stata compiuta sul cadavere di un uomo, nei quattro precedenti casi erano state 'violate' solamente cadaveri di donne anziane.


L’assurdo caso di Pesaro

29 persone tra medici, dipendenti pubblici e becchini, provvedevano ad aprire e sezionare, nell'obitorio, i pazienti morti nei reparti di cardiologia per estrarre i pacemaker che rivendevano e reimpiantavano dopo aver iniettato della formalina. Alcuni di questi sono stati arrestati altri denunciati per peculato, truffa aggravata, rivelazione di segreto d’ufficio, esercizio abusivo della professione medica e corruzione.



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Nadia Francalacci