"La benzina? Senza tasse costa come l'acqua minerale"
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"La benzina? Senza tasse costa come l'acqua minerale"

Un'insolita iniziativa dei benzinai a Ischia per spiegare che sono anche loro vittime delle accise di  Stato e Regione

“Senza le tasse la benzina costerebbe poco più dell’acqua minerale e molto meno di un litro di vino di media qualità”.

Inizia così la lettera che i benzinai di Ischia hanno scritto agli abitanti dell’isola arrabbiati per il prezzo della benzina che ha superato, ormai di parecchi centesimi, i 2 euro al litro.

“Il carburante è il bancomat dello Stato, quando non sanno dove prendere i soldi applicano nuove tasse alla benzina. Ma noi ne abbiamo nessuna colpa”.

I gestori dei distributori dell’isola campana non ce la fanno più ad essere bersaglio continuo del malumore dei residenti che quotidianamente si vedono salire il prezzo del gasolio, benzina o gpl alla pompa. Anche loro proprio come i "normali" consumatori, si sentono vittime di un sistema e nella lettera, con tanto di tabellino e calcoli di accisa regionale e statale, spiegano al consumatore  qual è il margine reale per ciascun gestore.

Ogni 50 euro di benzina, circa 24,52 litri, il guadagno del titolare del distributore è di 1,27 euro. Tutto il resto sono tasse e costi industriali, ovvero, soldi che finiscono nelle casse dello Stato e alle società petrolifere.

“Ma sulla benzina venduta ad Ischia, così come a Capri, Procida e in qualsiasi altra isoletta, gravano anche i costi del trasporto via mare. Che sono davvero enormi”, spiega a Panorama.it, il titolare di uno dei distributori Agip dell’isola.

“Per  far arrivare sull’isola 7 o 8 camion-cisterna con il carburante, la società di navigazione chiede mediamente 1.525 euro a tratta al quale deve essere sommato il prezzo del biglietto dell’autista-  continua- e anche il costo dell’autotrasportatore che è pari a 300 euro più Iva. E i conti sono facili da farsi”.

Gli sconti iperself praticati nei week end  sono terminati tra polemiche e qualche rissa per le attese interminabili davanti alle pompe di benzina con prezzi più convenienti. E adesso è scoppiata la guerra.

“Gli impianti sull’isola hanno un erogato medio di circa un milione e 600 litri contro i 3 milioni di un distributore europeo - continua - fate voi i calcoli dei nostri margini di guadagno”.        

“I benzinai ischitani  non possono vendere il carburante a meno di 2, 039 euro a litro - spiega l’imprenditore Ottorino Mattera - ci sono differenze enormi di prezzo con gli altri distributori del territorio campano. È necessario intervenire.” E l’imprenditore propone che sia l’amministrazione comunale a realizzare sul territorio una rete di distribuzione di benzina di proprietà del Comune oltre ad incentivare il trasporto elettrico.

“Ci sono troppe contraddizioni e numeri esagerati con un’unica certezza - conclude Mattera - gli utenti campani ed in particolari di Ischia e Capri sono le uniche vittime".

Ma i benzinai tengono a precisare che spesso neppure loro sanno quanto costerà al mattino la benzina: "I distributori con pompe di ultima generazione sono collegati direttamente con le società petrolifere e quando aprono i battenti al mattino trovano già scritto sulla pompa il prezzo che dovranno praticare - prosegue il benzinaio - gli altri, invece, sono costretti a telefonare ad numero verde, gestito dalle società petrolifere, che gli impartisce il prezzo della giornata. Il consumatore deve capire che la nostra autonomia è davvero minima e può oscillare solamente di pochissimi millesimi al litro".

Poi conclude: "Noi non decidiamo niente, non stabiliamo proprio niente"    

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Nadia Francalacci