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Assenteismo e dipendenti corrotti, i casi del 2015

I quattro dipendenti pubblici infedeli che hanno fatto indignare l'opinione pubblica

I 'furbetti del cartellino': 35 arresti a Sanremo

Una roba da non credere se non fosse stato tutto filmato dalle telecamere posizionate dalla Guardia di Finanza. Il via vai dei dipendenti infedeli del Comune di Sanremo, Imperia, davanti dalla macchinetta per timabrare il cartellino senza poi entrare sul posto di lavoro ha indignato l'italia.

Oltre cento indagati ma 35 sono i dipendenti pubblici arrestati per peculato e truffa ai danni dello Stato. Per altri otto il magistrato ha disposto l’obbligo di firma. In totale, sarebbero 196 di dipendenti sotto indagine.

Per mesi e mesi gli uomini della Guardia di Finanza di Sanremo, hanno spiato con l’ausilio delle telecamere le timbrature dei cartellini. E quello che è emerso è stato uno scenario criminale inquietante: impiegati che insieme al proprio cartellino ne timbravano altri quattro o cinque. Altri dipendenti, invece, che lasciavano il lavoro senza timbrare delegando ai colleghi di provvedere in modo da incassare anche lo straordinario.

Ma c'è anche dell'altro.  Un vigile urbano custode dell’anagrafe, in mutande e ciabatte, timbra frettolosamente il cartellino e poi se ne torna a farsi gli affari propri. L’assenteismo arribva a toccare il 72%  tra i dipendenti del Comune di Sanremo. Uno addirittura timbra senza nemmeno togliersi il casco, oppure con le buste della spesa e quelle dello shopping appena cominciato.

Assenteismo anche all'ospedale di Salerno

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Risultavano al loro posto in ospedale, in realtà erano a fare la spesa, dal parrucchiere, a giocare a carte e addirittura a passeggio in riva al mare nella vicina  e deliziosa, Vietri sul Mare.

Sono i dipendenti  della Asl di Salerno e tutti e 10 ricoprono un ruolo piuttosto delicato nell’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno.

 Le indagini hanno appurato che i dipendenti, una caposala, quattro infermieri, due tecnici specializzati disinfettori e tre operatori sanitari, dopo aver marcato il cartellino, o dopo averlo fatto marcare da colleghi ai quali, poi, spesso ricambiavano il medesimo favore, si dedicavano ad attività personali.

I tre moschettieri 'infedeli' della Agenzia delle Entrate

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Un commercialista, un dipendente dell’Agenzia delle Entrate, un funzionario di Equitalia. Come i Tre moschettieri, i tre professionisti erano uniti dall’idea di aiutare i contribuenti nei guai con il fisco ma solo in cambio di soldi e favori.

I tre soggetti sono finiti agli arresti domiciliari nelle stesse ore in cui le Fiamme Gialle del nucleo di polizia tributaria hanno eseguito 28 perquisizioni a carico di persone fisiche, aziende e studi professionali che a vario titolo avevano beneficiato dell’“aiutino”.

I contribuenti alle prese con le cartelle esattoriali o dei contenziosi con l’Erario si rivolgevano a uno dei componenti del gruppo, e in qualche modo riuscivano a chiudere la partita a loro favore. A dare il via all’indagine dei finanzieri è stata una segnalazione dell’Agenzia delle Entrate che parlava di dipendenti che si dedicavano a un ‘secondo lavoro’ anche durante le ore d’ufficio. È così che, monitorando il tenore di vita degli indagati, gli investigatori hanno scoperto anche una serie di accessi anomali alle banche dati dell’amministrazione finanziaria scoprendo che erano tutti concentrati sui i clienti di uno studio di consulenza intestato alla sorella di uno degli indagati. Al centro di questa vicenda c’è un dipendente dell’Agenzia delle Entrate in servizio a Moncalieri (Torino), un funzionario Equitalia Nord e un commercialista.  In totale gli indagati sono 17.

L'Anas e la Dama Nera

ANSA/CLAUDIO PERIansa

È stata chiamata "Dama nera" l'operazione che ha portato all'arresto di 10 persone, tra cui dirigenti dell'azienda Anas, imprenditori e l'ex sottosegretario alle Infrastrutture del secondo governo Prodi, Luigi Meduri. Le ipotesi di reato sono associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e voto di scambio.

Coinvolti dell'inchiesta, 5 dirigenti e funzionari di ANAS SPA (Direzione Generale di Roma), 3 imprenditori, titolari di aziende appaltatrici di primarie opere pubbliche, un avvocato e il politico Meduri già sottosegretario del Ministero delle Infrastrutture ma anche Presidente della Regione Calabria alla fine degli anni ‘90.

In totale sono 31 gli indagati coinvolti  nell'operazione chiamata DAMA NERA, che ha permesso di disarticolare una vera e propria organizzazione, costituita da dirigenti e funzionari “corrotti” di ANAS SPA i quali - abusando dei poteri derivanti dall’incarico ricoperto nell’ambito della azienda pubblica - riuscivano ad ottenere utilità e provviste corruttive da imprenditori, titolari di società di rilievo nazionale, in alcuni casi con l’intervento dell'avvocato di Catanzaro e del politico. Tutta l'organizzazione criminale ruota attorno alla figura di Antonella Accroglianò, ovvero, la Dama nera della cricca. 

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Nadia Francalacci